Annachiara Amato, la stoffa dei sogni – Insieme News

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Vi sono sogni che ci accompagnano fin da bambini. Ma per realizzarli è necessario coltivarli con pazienza e tenacia. È quello che è accaduto ad Annachiara Amato, 18 anni compiuti il 5 agosto del 2021, che vive a Poggiomarino insieme ai genitori, Orietta e Giovanni, e ai due fratelli Gerardo e Mario. Studentessa al quinto anno del Liceo Classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno, lo scorso 5 febbraio ha vinto il concorso “Casa Sanremo Writers – Serie Tv” 2022. A premiare il suo “Matematicamente” è stato Maurizio De Giovanni, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano. 

Al rientro a scuola è stata accolta con gioia dalla dirigente Emma Tortora, dall’insegnante di italiano Elsa Franco e dai compagni della V C. Dopo qualche giorno, il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora l’ha ricevuta presso l’aula consiliare del Comune. 
Determinata e con le idee ben chiare sul futuro, l’esperienza di Annachiara insegna che bisogna sempre seguire le proprie passioni. 
Quando è nata la tua passione per la scrittura?
«Molto tempo fa. Alle scuole elementari avevo una maestra di italiano che una volta al mese ci assegnava un tema a traccia libera. Ci faceva anche tenere un quaderno in cui conservare tutti gli scritti. Il percorso è continuato alle scuole medie, la mia insegnante ha intuito la mia passione e al terzo anno mi ha fatto partecipare ad un concorso di scrittura  creativa. Non sono passata, ma è stata la mia prima esperienza». 
Poi ti sei iscritta al Liceo Classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno.
«Sì, ho scelto la formazione classica. I primi anni ho messo un po’ da parte questa passione per la scrittura, non ho coltivato questo talento presa dallo studio delle altre materie. La mia insegnante del liceo mi ha fatto crescere molto da un punto di vista tecnico. Posso certamente dire che ognuna di queste insegnanti ha lasciato un segno».
Chi ti ha parlato del concorso Casa Sanremo Writers 2022 – Sezione Serie Tv?
«L’ho saputo a scuola, grazie a Mediavox Magazine di Viridiana Myriam Salerno. I docenti di italiano hanno inviato una comunicazione sui gruppi whatsapp. All’inizio ci ho dato poco peso, non pensavo di essere all’altezza. Poi abbiamo vissuto un Natale un po’ strano e allora mi sono detta: perché no? Avevo già un’idea in testa e in poco tempo l’ho sviluppata». 
Il 15 gennaio hai saputo di essere tra i 10 finalisti e, dopo qualche settimana, sei partita per Sanremo insieme a mamma Orietta. Che emozioni hai provato?
«Il viaggio in treno è durato 9 ore ed è stato molto faticoso, tornare a Sanremo – ci ero già stata da bambina – mi ha fatto uno strano effetto, non mi aspettavo di trovare un ambiente così imponente. Casa Sanremo è una esposizione in cui ci sono sponsor, salotti culturali, presentazioni di libri. Mi ha colpito tutto il lavoro che c’è dietro un programma televisivo, non lo conoscevo. Ho provato un’emozione indescrivibile quando ho sentito pronunciare il mio nome ma la vittoria l’ho metabolizzata dopo qualche giorno. A Casa Sanremo c’erano persone più grandi di me e con più esperienza, questo mi ha fatto sentire un po’ smarrita. La vittoria è un riscatto nei confronti di tutte quelle persone che non hanno creduto davvero in me, ecco ho dimostrato di essere capace».

Chi non ha creduto in te?
«Sono poche le persone che si prendono la briga di conoscerti fino in fondo, di scoprire i tuoi sogni e le tue capacità. Non è un problema che riguarda solo me, è un problema che investe la società». 
Che strade si possono aprire dopo questa vittoria?
«Il mio lavoro potrebbe diventare una sceneggiatura per una serie tv o un libro, non lo so ancora. In futuro si potrebbe pensare di entrare nel mondo della sceneggiatura, oppure in quello della televisione che è da sempre il mio sogno. Vorrei fare la giornalista televisiva». 
Sei al quinto anno, hai già scelto cosa studiare dopo la maturità?
«Sì, penso di iscrivermi a Lettere classiche all’Università di Napoli Federico II, così potrò fare l’insegnante oppure qualche lavoro ancora più gratificante. Nel primo caso cercherò di essere un docente che dà importanza all’ispirazione, a volte a scuola ci si chiude in un rapporto apatico fatto di spiegazioni e verifiche».
Il tuo sogno è fare la giornalista televisiva. Chi è il tuo modello?
«Mi hanno sempre ispirato i giornalisti del Tg1, in particolare Alberto Matano ed Emma D’Aquino. Vengono entrambi dalla Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Un’altra ambizione, vorrei frequentarla anch’io».
Qual è l’ultima serie tv che hai visto e quella che ti piace di più in assoluto?
«The Good Doctor, una serie ambientata in ospedale che segue le vicende del protagonista, Shaun Murphy, un giovane medico autistico specializzando in chirurgia, mi piace tantissimo. Ma ho seguito anche altre fiction: Mina Settembre, Che Dio ci aiuti, Un medico in famiglia, Doc – Nelle tue mani. Ho apprezzato molto anche la miniserie Di padre in figlia che affronta il tema della emancipazione femminile. Su questo aspetto devo molto alla mia professoressa di latino, che ora è in pensione. Io, ad esempio, non conoscevo la storia di Franca Viola, la prima donna italiana che ha rifiutato il matrimonio riparatore. Temi questi che a volte a scuola non si trattano perché ritenuti un tabù. Ma la realtà non è mai un tabù». 
Quale il ruolo e il rapporto con la tua famiglia?
«Mamma e papà mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato, sono il mio punto di riferimento. Mi hanno sempre detto: «Buttati. Ogni esperienza, indipendentemente dal risultato, è un insegnamento». Come diceva Orazio, anche le esperienze negative contribuiscono alla crescita. Mi hanno insegnato i valori, la cosa più importante nella vita. Mamma, in particolare, ci tiene tantissimo all’educazione. Più di un brutto voto, ci ha sempre detto che non voleva essere richiamata dalla scuola per una nota».
Hai due fratelli, Gerardo, 25 anni, e Mario, 24. Che cosa dicono di questa vittoria?
«Sono contenti e fieri. Non avevo detto a nessuno di aver partecipato al concorso. Lo hanno saputo solo il 15 gennaio, quando sono arrivata tra i 10 finalisti. Sono rimasti sopresi ma felici». 
Un’ultima domanda. A cosa ti sei ispirata per scrivere Matematicamente?
«È la somma delle esperienze che ho fatto a scuola unite alla mia passione per la matematica, in particolare per i problemi irrisolti». 
Sentiremo ancora parlare di questa ragazza. Auguri Annachiara.
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