Ecco Open Pompeii, così il sito apre gli archivi digitali – ViaggiArt – Agenzia ANSA

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(ANSA) – POMPEI, 01 AGO – Pompei apre i suoi archivi digitali, attraverso il sistema Open Pompeii: un immenso patrimonio di dati del Parco archeologico di Pompei, raccolti in decenni e aumentato significativamente in tempi recenti grazie al Grande Progetto Pompei sotto la direzione di Massimo Osanna, che da oggi sarà alla portata di tutti con un click, per consultazione, studio e approfondimento. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella consultazione dei dati sul patrimonio archeologico del Parco, nell’ottica della massima accessibilità e interattività. Saranno disponibili online dati, informazioni, immagini e video su ciascuna struttura archeologica, case e edifici, reperti, affreschi presenti o distaccati, con indicazione della loro provenienza e attuale dislocazione, ad esempio in un museo o in deposito, con connessa bibliografia e possibilità di incrociare dati.
    Un passo avanti nella ricerca, a disposizione di visitatori, studiosi, operatori turistici, guide o anche semplicemente appassionati, che potranno accedere al sistema da qualsiasi dispositivo. Il sistema sarà anche accessibile attraverso l’App My Pompeii, che ha la funzione di audioguida e consentirà al visitatore di interagire con il Parco inviando segnalazioni nel corso della visita e ricevendo un feedback diretto e immediato.
    “Il sistema Open Pompeii, che consentirà l’accesso a una immensa banca dati di documenti e informazioni, mai prima resi disponibili al pubblico – spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel – è un’operazione che si può definire radicale e coraggiosa e che si inserisce nello sforzo più ampio del ministero della Cultura. Attraverso il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale, il ministero sta attuando un processo di trasformazione digitale di tutti i luoghi della cultura statali che possiedono, tutelano, gestiscono e valorizzano i beni culturali, nell’ottica della piena accessibilità e del miglioramento della tutela e della conoscenza del patrimonio. Con Open Pompeii raggiungiamo un importante traguardo in questo ambito – aggiunge Zuchtriegel – ma non è assolutamente un punto d’arrivo: la digitalizzazione continuerà anche nei prossimi anni e proprio per questo il feedback degli stessi utenti sarà preziosissimo”.
    La banca dati che alimenta il sistema informativo Open Pompeii è frutto di un’aggregazione di dati provenienti dai principali sistemi gestionali in uso a Pompei (SI-Pompei per i dati geografici ed informazioni anagrafiche, SIAV per le informazioni Catalografiche, Tolomeo per le foto storiche di archivio). Il progetto, grazie ad una convenzione con il Parco Archeologico di Pompei, ha ricevuto poi l’importante contributo tecnico-scientifico del Consorzio CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), principale punto di riferimento della ricerca accademica nazionale nei settori dell’Informatica e dell’Information Technology. (ANSA).
   
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