Umbria, la Vecchia Ferrovia e altri racconti – La Stampa

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IRENE CABIATI
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Passaggio dei ciclisti sul ponte di Cortaccione. Foto F. Belia 
Dal 2 al 4 settembre appuntamento con la nona edizione della SpoletoNorcia in MTB l’evento sportivo che accoglie pedalatori di ogni categoria con percorsi da 85 km (2200m dislivello) a 10km (300M). La gara nel cuore della Valnerina è preceduta da due giorni di eventi. Il programma qui La SpoletoNorcia in MTB info utili soggiorno e noleggio.

In collaborazione con Remoove verranno messe a disposizione biciclette e mezzi speciali per disabili, anziani e bambini
 

Un buon tratto della gara si corre sulla sede della Vecchia Ferrovia da Spoleto a Sant’Anatolia di Narco ( 23,5 km). Attraversa un territorio ricco di spunti culturali ed enogastronomici tanto che nel 2015, ha vinto la prima edizione dell’Oscar Italiano del Cicloturismo. E poi c’è l’ambizioso progetto per realizzare un distretto ciclistico aperto tutto l’anno: SN 365 – Spoleto Norcia 365 giorni piacerà anche ai camminatori.
La ferrovia, inaugurata nel 1926, con i suoi 24 ponti, gallerie e viadotti è considerata un magnifico esempio di ingegneria anche per i suoi tratti elicoidali e la pendenza fino a 4,5%.
Ne scrive Fabrizio Ardito autore dei «111 luoghi dell’Umbria che devi proprio scoprire» pubblicato da Emons. Fa parte di una collana dedicata alle curiosità che spesso le guide trascurano.

Una fonte d’acqua nella galleria dell’ ex Ferrovia Spoleto Norcia – Foto F. Ardito

Ardito segnala, fra scorci panoramici di infinita bellezza, curiosità di luoghi di culto, ville e palazzi nobiliari e le loro peculiarità poco note come, per esempio, ad Assisi, la villa romana sotto l’abside di Santa Maria Maggiore e la Spa ricavata dell’ex monastero benedettino di Santa Caterina. O le raffigurazioni di San Francesco e Sant’Ubaldo, custodi dell’eremo di San Pietro in Vigneto (dove viveva un unico eremita) affiancati dalla raffigurazione «di un monastero che ricorda i dipinti ortodossi e le sagome stilizzate dei monasteri del monte Athos».

La copertina del libro e l’Eremo di San Pietro in Vigneto – Foto F. Ardito

Mostri e fantasmi
L’autore (che ha pubblicato, fra le tante, anche una guida su un pellegrinaggio in Umbria qui) non può fare a meno di segnalare situazioni bizzarre o avvolte dal mistero. Come la foresta fossile di Dunarobba abitata da patriarchi vegetali di un passato «così lontano da essere perfino difficile da immaginare» o i crostacei rossi con antenati nel Pleistocene che ancora oggi nuotano sul dorso in un lago dei Monti Sibillini dove si aggira il fantasma di Pilato.
E ancora, l’inquietante metamorfosi delle sirene dei bassorilievi dell’abbazia dii Petroia; il fantasma della perfida Laura che abita le stanze di Palazzo Vitelli a Città di Castello dove, nel Duomo, è esposto anche l’osso di un misterioso drago. Strane creature anche nei pressi di Todi dove potreste incontrare un regolo, mostriciattolo mitico nato dalle serpi e dotato di virtù stregonesche. Oppure un basilisco che compare sull’abside del duomo di Todi. La strana creatura nasce dall’uovo deposto da un gallo e, crescendo, si trasforma in drago capace di ipnotizzare e pietrificare le sue vittime.

Il Pozzo del Casalino 

Pozzi e altre diavolerie
Non è un mistero ma è emozionante (talvolta vi si può anche accedere) il Pozzo del Casalino profondo circa 35 metri, con una circonferenza costante di 3,4 metri che, in epoca rinascimentale, venne scavato nelle rocce del colle di Città della Pieve. Ardito è rimasto affascinato anche dalla gigantesca pressa idraulica da 12 mila tonnellate di Terni che è stata in funzione tra il 1935 e il 1993: «Dopo aver prodotto corazze, cannoni e altre diavolerie belliche, il macchinario ha anche dato forma a pezzi speciali e acciai particolari destinati a industrie di tutto il mondo».

La pressa dell’acciaieria e lo Studio Moretti Caselli di Perugia dove si pratica la complessità artigianale della vetreria d’arte fra immagini brillanti, cartoni e disegni – Foto F. Ardito

Peccati di gola
Per i gastronauti l’autore consiglia laboratori, ristoranti e botteghe per degustare le specialità locali come la fagiolina del Trasimeno, i tartufi di Norcia, le patate di Colfiorito, le mele della
Fondazione Archeologia Arborea e la Roveja di Civita di Cascia. E anche i salumi come il mazzafegato o la Sella di San Venanzo, il pane del Forno Martinelli e i formaggi del Caseificio Montecristo. Immancabile le degustazioni nelle numerose cantine come Antonelli San Marco, Tabarrini, Madonna del latte. E per dessert, naturalmente, il cioccolato da degustare nel negozio Augusta Perusia o il gelato Pasqualetti dove garantiscono che «qui non si fa il gelato al limone, qui si produce gelato di limone, senza compromessi».
Codice Fiscale 06598550587
P.iva 01578251009

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