Elezioni politiche 2022, le ultime notizie. Meloni condivide la frase di Fini sul fascismo – la Repubblica

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Giorgia Meloni condivide la celebre frase di Gianfranco Fini che definì il fascismo “male assoluto”? La risposta: “Io ero dentro An quando Fini ha fatto quelle dichiarazioni, non mi pare di essermi dissociata”, risponde la leader di Fratelli d’Italia a Rainews. Parlando del presente, invece, la leader di FdI auspica che la vittoria del suo partito “possa aprire la strada a qualcosa di simile in Spagna tra pochi mesi”, come ha detto in un’intervista all’Efe. Poi attacca Letta: “Da Scholz non per interesse nazionale”. Matteo Salvini contro Mario Draghi. “Rapporti con Mosca? Io sono pagato dagli italiani e cerco solo di aiutare gli italiani. Le sue parole sono gravi e vorrei andasse avanti, ha parlato di corrotti e pupazzi da potenze straniere. Se ha dei nomi, li faccia altrimenti sono chiacchiere al vento”. L’attacco del segretario della Lega è sulle parole del premier in conferenza stampa venerdì scorso (“La democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati. È chiaro che negli ultimi anni la Russia ha effettuato un’opera sistematica di corruzione in tanti settori”). E nonostante il ‘no’ di Draghi a un suo secondo mandato a palazzo Chigi, Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, continua a insistere per un “governo di larghe intese” con l’eex premier. Ieri Enrico Letta ha incontrato il cancelliere tedesco Scholz e ha ricevuto l’endorsement del presidente dell’Spd che ha definito “postfascista” il partito di Giorgia Meloni.
 

 
 
“Tutti i sondaggi dicono che gli indecisi sono al 40-45%. Questo vuol dire che quando usciamo di qua e incontriamo due persone, una delle due non vota e va convinta a fidarsi del Pd. Bisogna guardarli negli occhi”. Così il segretario del Pd Enrico Letta all’incontro con candidati e simpatizzanti a Caserta. “Bisogna convincere le persone che noi abbiamo un’idea di Paese per i prossimi cinque anni. E non è vero che dopo le elezioni chi vince non sarà in grado di governare – dice – con questa legge elettorale chi vincerà, o noi o la destra, avrà una maggioranza molto ampia e potrà cambiare il Paese”.
“Per prima cosa dico di lasciar liberi gli elettori. Non sarebbe la prima volta che rischiamo di trovarci di fronte a governi con movimenti di estrema destra o di estrema sinistra. La Commissione reagisce sulla base di atti concreti. Sullo Stato di diritto abbiamo una serie di strumenti per reagire a legislazioni contrarie ai valori Ue, dall’adire alla Corte di giustizia e alla possibilità di esercitare pressione al Consiglio se sono in causa gli interessi finanziari dell’Unione”. Lo afferma il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sulla possibile ascesa della destra in Italia.
“Il mondo degli affari” italiano “propende per Meloni”. A sostenerlo in un articolo è ‘Le Monde’ tornando in particolare su Cernobbio e sul Meeting di Rimini. “L’anno scorso, a Cernobbio – spiega al quotidiano francese un assiduo frequentatore del Forum Ambrosetti – Mario Draghi era ai comandi e le élite economiche italiane volevano soprattutto mantenerlo alla guida il più a lungo possibile. Quest’anno, mentre è in uscita, la sensazione generale è stata che non ci sia troppo da preoccuparsi per quando riguarda la politica interna. Non mancano i temi di preoccupazione, dalla spinta inflazionistica al ritorno della guerra sul suolo europeo ma Giorgia Meloni non sembra essere uno di questi” temi di preoccupazione.
Due settimane prima di Cernobbio, durante il Meeting di Rimini, scrive ancora ‘Le Monde’, “la leader dei postfascisti era già stata calorosamente acclamata superata solo dallo stesso Mario Draghi. A Cernobbio l’accoglienza è stata un pò meno unanime, ma più che cordiale. Come spiegare questo fenomeno, quando non molto tempo fa la possibilità che i postfascisti salissero al potere era vista come uno scenario catastrofico? Innanzitutto, c’è il continuo indebolimento degli alleati di destra della candidata, che non hanno smesso, in questi ultimi mesi di giocare a suo favore. L’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, un tempo idolo del mondo degli affari, non è altro che l’ombra di se stesso e il suo partito, Forza Italia ha cessato da tempo di essere il punto di riferimento naturale per gli imprenditori e gli industriali mentre molti dei suoi dirigenti partivano con armi e bagagli per ingrossare le fila di Fratelli d’Italia”.
Quanto all’altra componente della coalizione, sottolinea ‘Le Monde’, “la Lega, il suo leader Matteo Salvini ha moltiplicato proposte oltraggiose che lo rendono, agli occhi degli ambienti economici, un preoccupante fattore di incertezza”. Giorgia Meloni, sottolinea il quotidiano francese, “parla benissimo l’inglese e il francese, non ha mai ceduto a discorsi anti elite, a differenza di Matteo Salvini, e non dà l’impressione di affrontare con leggerezza le questioni che riguardano i conti pubblici”. E poi ci sono le questioni geopolitiche, sulle quali le posizioni di Fratelli d’Italia, sottolinea, “non ammettono ambiguità. Erede di una tradizione politica che aveva deciso risolutamente di schierarsi con gli Stati Uniti nella Guerra Fredda, Giorgia Meloni è una convinta atlantista che non ha mai mostrato in passato compiacimento nei confronti della Russia di Vladimir Putin”.
Infine, l’ultimo elemento che contribuisce a placare le preoccupazioni della comunità imprenditoriale alla vigilia delle elezioni, “è l’atteggiamento accomodante del presidente del consiglio, Mario Draghi, nei confronti del leader di Fratelli d’Italia. Se entrambi sono su posizioni diverse su numerosi argomenti, non perdono occasione per mettere in avanti la loro stima reciproca, facendo pensare che un arrivo al potere della coalizione delle destre non sarebbe uno sconvolgimento”. Comunque, conclude ‘Le Monde’, “attento a fare il suo dovere fino in fondo, Mario Draghi è attento a non prendere posizione apertamente. Sta anche a lui non ipotecare il futuro, nel caso in cui si presentasse nei prossimi mesi una nuova opportunità per candidarsi alla presidenza della repubblica. Con questo in mente, entrambi hanno tutto l’interesse a garantire che la transizione avvenga in un clima pacifico. Tuttavia, anche la comunità imprenditoriale, ha orrore dei sussulti e degli sbandamenti”.
 
“Le parole di Meloni sulla Spagna sono parole che non mi hanno sorpreso, perché il suo rapporto con Vox gli italiani lo conoscono bene. Io spero che Vox non abbia successo in Spagna, sarebbe un pessimo messaggio per l’Europa”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, rispondendo a Caserta ad una domanda dei cronisti sulle parole di Giorgia Meloni, la quale ha affermato che, la sua vittoria, potrebbe aprire la strada a Vox, partito di estrema destra spagnolo.
 
“Cancellare il canone significa cancellare la Rai, e mettere sulla strada tutte quelle persone. Se Salvini ha un’idea alternativa su che cosa farci se ne può discutere, altrimenti detta così è solo una sparata demagogica”. Così Michele Santoro all’Adnkronos, intervenendo sulla proposta programmatica di Matteo Salvini di abolire il canone Rai, che ha suscitato forti polemiche.
“Dopo che si abolisce, che succede alla Rai? Salvini dovrebbe spiegare cosa succede dopo”, spiega Santoro. Osservando che “gli introiti della pubblicità sono calati moltissimo, prima erano quasi pari al canone adesso sono ad un terzo. Il problema di un’azienda così importante, che rimane la principale azienda culturale del Paese, non si può risolvere così: uno dovrebbe dire che cosa intende fare, altrimenti è solo una sparata demagogica”.
 
“‘Vedi come devi fare la fine tua sorella, fai molta attenzione’. È la minaccia, infame, che mi è giunta via social. Il riferimento è a mia cugina, Silvia Ruotolo, una delle tante, troppe vittime innocenti uccise dalla camorra. Lo sapevo che prima o poi si sarebbero fatti sentire. Mi sono candidato nel collegio uninominale della Camera di Torre del Greco, territori difficili dove a distanza di cento giorni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose due Consigli comunali quello di Castellammare e Torre Annunziata. Oggi, a quattro giorni dal voto, evidentemente ci sono ambienti, personaggi che sono infastiditi dal fatto che in questa campagna elettorale continuo a parlare e denunciare la camorra. Questa minaccia via web, l’ho vissuta come se fosse stato un pugno nello stomaco. Io, come sempre, nonostante le minacce, mi sento un uomo libero. E non tacerò”. È quanto scrive sul proprio profilo Facebook il senatore Sandro Ruotolo.
 
Nicoletta crisanti, moglie del virologo Andrea crisanti, oggi è intervenuta, insieme a suo marito, alla trasmissione di Rai Radio1 ‘Un giorno da pecora’, dove ha spiegato di non esser molto contenta della scelta intrapresa dal coniuge.
“Ero totalmente contraria alla candidatura ma andrea ha la testa dura, gli ho detto che era una cosa da pazzi ma lui ha insistito”. Ora cosa farà: spera nell’elezione oppure no, così, magari, avrà più tempo per stare con lui? “Diciamo che ormai gli faccio da galoppina – ha ammesso a ‘Un giorno da pecora’ – ma a questo punto lo sostengo e spero venga eletto”.
 
Chi preferirei come premier tra Letta o Draghi? “Enrico Letta lo preferisco 100 volte a Mario Draghi. A Draghi presidente del Consiglio come voto do un sei, tutti lo vedono come un eroe e un superuomo, siamo un paese disperato se è così. Trovo difficile che la popolazione con più difficoltà, quella rimasta fuori dall’ascensore sociale, si possa riconoscere in un banchiere ed un gruppo di tecnocrati”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un giorno da pecora, il virologo Andrea Crisanti, candidato col Pd al Senato.
“Si, sono sempre stato di sinistra. – ha aggiunto – A 18 Anni ero iscritto alla Fgci di Enrico Berlinguer, che è stato il più grande segretario della storia”. In questi giorni c’è grande dibattito sul cantare, o meno, bella ciao. “Io non canto, non solo ‘Bella ciao’, non so proprio cantare…”. Nemmeno bandiera rossa. “A questo punto mettetemi l’inno nazionale sovietico che mi emoziono”, ha scherzato il professore a Un giorno da pecora.
 
 
 
 
“Tutti gli artisti dicono di essere di sinistra? Quello che dice la Meloni contiene un fondo di verità, la maggior parte dei miei colleghi si dichiara di sinistra ma onestamente non so se questo sia vero o no”. Così Giorgio Pasotti all’Adnkronos, a margine della conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di ‘Mina Settembre’, in onda dal 2 ottobre in prima serata su Rai1 e che lo vede tra i protagonisti della fiction.
“Ormai c’è una sorta di cartello nel quale l’arte è dichiarata di sinistra e non sono assolutamente d’accordo con questo – dice l’attore – perché io ho un sacco di colleghi che sono apolitici o di destra. Forse dire di essere di sinistra gli fa gioco, spero non sia così perché sarebbe un pò squallido perché per lavorare io non ho mai venduto l’anima al diavolo e mi auguro che l’arte continui ad essere libera. Se circoscriviamo l’arte in un recinto perde la sua funzione cioè quella di creare libertà di pensiero”, conclude Pasotti.
 
 
“Questa campagna elettorale rischia di toccare il punto più basso nei confronti degli esseri umani. La Meloni è una donna e vedo un accanimento nei suoi confronti non solo poco galante ma addirittura barbaro”. Così Giorgio Pasotti all’Adnkronos, a margine della conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di ‘Mina Settembre’, in onda dal 2 ottobre in prima serata su Rai1 e che lo vede tra i protagonisti della fiction.
“Spesso ci lamentiamo perché le donne non vengono rispettate se non addirittura peggio – aggiunge – questo deve valere anche per la Meloni che è innanzitutto un essere umano, a prescindere dalle proprie idee politiche”.
Poi l’attore lancia un appello contro l’astensionismo: “Bisogna andare a votare è indispensabili – sottolinea – mi rivolgo agli astensionisti. Capisco l’indecisione ma è importante esprimere un voto e mi rivolgo soprattutto ai giovani perché si sta parlando del loro futuro”, conclude Pasotti.
 
“Non sono qui a parlare della democrazia ungherese, sarebbe un dibattito lungo. Sono in campagna elettorale in Italia. Quando viene qui Letta non gli chiedete di Cuba”. Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni a “Oggi è un altro giorno”, su Rai 1. Quindi la conduttrice, Serena Bortone le ha replicato che il Pd da tempo non è più alleata a Cuba. “Beh, allora sono contenta se hanno cambiato idea…”, conclude Meloni.
“Se a quattro giorni dal voto il leader della sinistra va da Scholz a chiedere di dire che è meglio della Meloni, c’è un problema a difendere l’interesse nazionale, e non mi risulta che Letta ieri abbia ottenuto il tetto al prezzo del gas. Non credo che un esponente politico italiano debba chiedere una mano alle cancellerie straniere”. Lo ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni, a “Oggi è un altro giorno” su Rai 1.
“Gli elettori hanno bisogno di chiarezza. Le larghe intese non vanno bene. Succede che non si riesce a perseguire un indirizzo chiaro di politica economica. Abbiamo bisogno di un progetto forte, noi lo abbiamo. Ci candidiamo per realizzarlo per i cittadini, con cuore e coraggio. Le larghe intese per noi non sono una prospettiva accettabile”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, su SkyTg24.
 
Sull’autonomia differenziata e sulle preoccupazioni relative alle conseguenze che ne deriverebbero per il sud, il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa a Bari, ha spiegato: “Sento tanta voglia di mettersi alla prova. Faccio l’esempio dei Beni culturali. Io sono convinto che la regione Puglia domani potrebbe gestire meglio, spendendo meno e creando più lavoro, i beni culturali di questa splendida terra che adesso sono gestiti da qualche burocrate che a bari o a lecce non ci ha mai messo piede. Autonomia vuol dire gestire a livello locale qualcosa che è a livello locale senza che nessuno ci perda un euro”. “Se a Bari vogliono gestire delle funzioni che oggi gestisce lo stato, e invece di spendere 10 spendono 9, l’euro che risparmiano lo tengono a bari, non lo mandano a treviso o a palermo – ha proseguito -. Autonomia significa governare dai territori e io penso che in tutta italia alcune funzioni verrebbero svolte meglio a livello locale che non a livello centrale. Io penso che le regioni potrebbero gestire meglio, creando più lavoro, i propri beni culturali”.
 
“Grillo pienamente coinvolto nella campagna elettorale, ma non credo ci sarà alla chiusura”. Lo dice Giuseppe Conte a Skytg24.
 
“Le sanzioni stanno mettendo in ginocchio la Russia? L’importante è che non le paghino gli italiani. Rappresentano una parte del costo delle bollete. Purtroppo siamo al settimo mese di guerra, ci avevano detto che avremmo messo in ginocchio la Russia, che spero sdi fermi al più presto, ma stiamo pagando un prezzo alto e chiedo all’Europa, da italiano, di proteggere gli italiani. Perchè alcuni paesi si stanno arricchendo con questa situazione, altri come l’Italia stanno soffrendo”. Lo ha detto Matteo Salvini a ‘Oggi è un altro giorno’. “Se la guerra si ferma domani, evviva. Siamo tutti contenti e ne è valsa la pena. Ma qualcuno in Russia ci sta guadagnando e qualcuno in Italia ci sta perdendo”, aggiunge Salvini.
“Sono convinto che il Terzo Polo farà meglio di Forza Italia”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a margine dell’appuntamento con gli imprenditori di Assolombarda a Milano. “Berlusconi su Tik Tok è inimitabile mi ha stracciato con 10 milioni di follower a 1 ma io conto di stargli davanti alle elezioni”, ha concluso.

Il Tribunale di Napoli si è dichiarato territorialmente incompetente sul ricorso contro le delibere di approvazione del nuovo Statuto del M5S e di conferma/ratifica dell’elezione di Giuseppe Conte alla carica di Presidente del marzo scorso. Lo annuncia il M5s in una nota. In base all’ordinanza, il Tribunale competente è quello di Roma, “come – dicono i 5 stelle – da principio da noi sempre sostenuto”.
È morto nella notte l’ex parlamentare della Dc Virginio Rognoni, più volte ministro, titolare del dicastero dell’Interno dopo le dimissioni di Francesco Cossiga all’indomani del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro. Fu vicepresidente del Csm dal 2002 al 2006. Aveva 98 anni.

 
“Dobbiamo intervenire e prendere atto che le pensioni sono molto basse ma le ricette della destra non sono praticabili: sono campate in aria, sono una presa in giro! Quando si dice di portare tutte le pensioni minime a mille euro vuol dire mettere sul piatto 30 miliardi che non ci sono”. Lo ha detto il presidente M5S, Giuseppe Conte, al Forum Ansa. Per Conte che dice di aver studiato il dossier a lungo tanto da non averlo inserito nel programma. “Si può intervenire ad elevare la no tax area da 8,5 a 13 mila euro Questo significa che le pensioni fino a mille euro saranno più pesanti perché detassate” e l’operazione costa 5 miliardi.
 
A Giorgia Meloni che dice “Dio, famiglia, patria”, Enrico Letta contrappone ”’Lavoro, lavoro, lavoro e soprattutto uguaglianza”. È lo slogan che il segretario del Partito democratico, oggi in visita agli scavi archeologici di Pompei (Napoli), conia in risposta a chi gli fa notare il motto della leader di Fratelli d’Italia: “Nel nostro Paese – aggiunge Letta – c’è bisogno di uguaglianze, pari opportunità, c’è bisogno che la libertà di ogni singolo cittadino e cittadina italiana sia sviluppata secondo le opportunità e che le opportunità siano date a tutti”. “L’uguaglianza – prosegue il leader dem, a Pompei con il ministro alla Cultura Dario Franceschini – è un valore universale che purtroppo nel nostro Paese non c’è e che la Destra continua a non volere, come dimostra la loro proposta di riforma fiscale. La flat tax per tutti è l’esatto opposto del principio di uguaglianza. La lotta contro la diseguaglianza e la lotta affinché le uguaglianze e le pari opportunità siano per tutti, sono la via maestra che passa attraverso lavoro e voglia di un Paese più giusto”.
 
“Sulle emissioni di CO2 dei voli non di linea in questa legislatura Conte e Di Maio mi battono cento ad uno”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha replicato alle critiche per il suo uso dei jet privati a margine del suo arrivo ad un incontro con gli imprenditori di Assolombarda a Milano. “Sono pronto all’elenco dei numeri se questo deve essere l’argomento. Se invece vogliamo parlare di cose serie ci siamo – ha concluso – Se vogliamo fare una discussione sul cambiamento climatico la facciamo davvero ma non se vogliamo utilizzare argomenti demagogici”.
“Nel silenzio assoluto da parte di governo, Parlamento e presidente della Repubblica il giudice di Milano si è trovato a dover decidere in condizioni di oggettivo ricatto prodotto dall’inerzia istituzionale. Anche per questo la nostra azione non finisce qui. E’ in preparazione un reclamo urgente e ricorsi a giurisdizioni internazionali”. Così Marco Cappato, leader di Referendum e Democrazia, ha commentato la decisione del giudice civile di Milano Andrea Borrelli che ha respinto la richiesta di un provvedimento d’urgenza per la riammissione della lista in Lombardia per le elezioni di domenica e il riconoscimento delle firme digitali.

Il giudice civile di Milano AndreaBorrelli ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dai legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’ dopo l’esclusione alle prossime elezioni. Il ricorso, depositato il 2 settembre scorso, mirava a ottenere la riammissione della lista e il riconoscimento della validità della firma digitale.
 
L’appoggio della socialdemocrazia tedesca al Pd di Enrico Letta, che ha manifestato preoccupazioni in caso di vittoria di Giorgia Meloni che “porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata”, non sempre ottiene il risultato sperato secondo Matteo Renzi. “Anzi temo che certi endorsement possano essere controproducenti” dice il leader di Italia Viva, a margine dell’incontro con gli imprenditori di Assolombarda. “Io lavorerò fino all’ultimo giorno perchè Meloni non vinca – ha aggiunto – Dopodichè credo che gli italiani abbiano il diritto di scegliere come hanno fatto i tedeschi e come fanno tutti gli altri. Ciascuno pensi alle proprie contraddizioni, alle proprie alleanze di governo”. “Farò di tutto – conclude Renzi – perchè non ci sia Giorgia Meloni al governo – . Ma se gli italiani decideranno così non sarà il cancelliere Sholz a cambiare i giudizi”.
“Credo che Conte in questa campagna elettorale continui a istigare all’odio. Quando uno dice: se tolgono il reddito di cittadinanza ci sarà la guerra civile, usa un linguaggio identico a quello di Trump”. Il leader di Italia viva Matteo Renzi torna ad attaccare il capo del M5S Giuseppe Conte, e lo fa a margine di un incontro con gli imprenditori ad Assolombarda. “Caro scarpinato, rispondi a palamara”, afferma replicando all’ex procuratore ora candidato con i pentastellati. 
 
“Abbiamo condannato l’aggressione russa e sostenuto l’Ucraina fin dall’inizio. Siamo per sanzioni dure. E crediamo che non si possano annullare. In ogni caso, c’è da chiedersi se siano efficaci. Queste sanzioni danneggiano anche noi”, ma “finché l’aggressione russa continuerà, non potremo revocare le sanzioni”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, al settimanale tedesco Die Zeit.
 
“Non sono convinto che in Italia ci sia un allarme democratico, ma che Meloni non sia pronta per governare il Paese, ha ricette fumose”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a L’Aria che tira, su La 7. “Meloni nasce, vive e prospera se sta all’opposizione”.
“Andate a votare il 25 settembre perché si decide chi vince e chi perde in un solo giorno… Delle poltrone parliamo dopo, ora vogliamo parlare dei programmi… La squadra di governo si fa soprattutto tenendo conto dei risultati elettorali, anche questa è una forma di democrazia”. Lo ha detto Giorgia Meloni a ‘Rainews24’. “È normale – ha assicurato la leader di via della Scrofa – che nella coalizione di centrodestra ci siano delle schermaglie ma quel che conta è che è servita una riunione sola di centrodestra per risolvere tutti i problemi e abbiamo un programma in comune. Poi ci sono delle sfumature ma è normale. Ma sulla sostanza, tipo il taglio delle tasse, siamo tutti d’accordo”.
“In questo momento siamo uniti, tutti impegnati a far sì che i nostri messaggi del Partito democratico siano i messaggi che riescano a convincere gli elettori in questi ultimi giorni, con tutte le nostre esperienze migliori sul territorio e quella del governatore della Campania è sicuramente una di queste. Sono molto contento di questa unità che oggi si sta mettendo un campo e che sta dando davvero i migliori risultati possibili per noi”. A dirlo dal Mediterranea Hotel di Salerno, in merito al rapporto con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il segretario Nazionale Enrico Letta che ha incontrato gli amministratori del territorio e i candidati alla Camera e al Senato della Lista Pd – Italia Democratica e Progressista.
 
“Oggi è una giornata molto importante per noi perché parte un messaggio molto forte dal Sud e dalla Campania, ovvero il Mezzogiorno che ce la fa. Per me la visita a Pompei rappresenta proprio questo: la scelta di cultura e turismo sono un volano di lavoro. Lavoro per noi è la parola chiave di questa ultima fase di questa campagna elettorale. Lavoro e uguaglianza, lotta alle disuguaglianze sono i nostri messaggi forti che vogliamo dare con questo nostro piano di detassazione, decontribuzione per dare lavoro al Sud, soprattutto ai più giovani costretti ad andare via. Il Sud ha bisogno di loro”. A dirlo a Salerno il segretario nazionale Enrico Letta, a margine dell’incontro con gli amministratori del territorio e i candidati alla Camera e al Senato della Lista Pd – Italia Democratica e Progressista.
“Il reddito di cittadinanza fa parte del nostro programma elettorale“. Così da Pompei il segretario del Pd Enrico Letta che spiega: “Noi siamo per il rafforzamento del reddito nella parte che non ha funzionato, che è quella che lo lega al mercato del lavoro. Siamo per il mantenimento del reddito sulla parte di contrasto alla povertà e alla marginalità, ma il nostro programma su questo è molto chiaro. Noi abbiamo bisogno di contrastare nel nostro paese marginalità e povertà”. Per il segretario dem “gli strumenti sono il reddito di cittadinanza, da riformare e rafforzare, e il salario minimo per contrastare il lavoro povero, i 4 milioni di lavoratori che hanno un’attività che li porta a guadagnare meno dei fatidici 9 euro all’ora. Accanto a questo la riduzione delle tasse sul lavoro per dare ai lavoratori un salario più forte che si traduca in una quattordicesima alla fine dell’anno per contrastare l’inflazione che oggi è il tema principale”.

 
“Pompei (Napoli) è la dimostrazione che il Mezzogiorno ce la fa. Quando si fanno scelte giuste e ci si mette tutto l’impegno, il Mezzogiorno ce la fa alla grandissima”. A dirlo è il segretario del Partito democratico Enrico Letta, questa mattina in visita privata insieme al ministro della Cultura Dario Franceschini all’area archeologica di Pompei: “L’impegno per il Mezzogiorno e per valorizzare tutto quello che si può mettere a valore può fare cultura, turismo, paesaggio devono entrare prepotentemente in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Una campagna elettorale non bella, carica di insulti e di contrapposizione”.
 
“Il rammarico è legato al futuro dell’Italia, in Italia esiste il maggioritario e nel maggioritario vince chi arriva primo. E in tutta Italia c’è uno scontro tra centrodestra e centrosinistra, tra chi è primo e chi secondo, chi ha rotto si è assunto la responsabilità di favorire il centrodestra, anzi la destra. Per questo bisogna insistere e chiedere un voto che non è utile per noi, è utile per l’Italia”. Così Nicola Zingaretti nel corso di un’intervista questa mattina al GrRai.
“Io rifiuto la logica con la quale la destra tratta i fondi europei, la logica di rinegoziare con Bruxelles immaginando di poter fare chissà che cosa e mostrare i muscoli a Bruxelles significa semplicemente buttare i soldi europei come abbiamo fatto in passato. Noi i soldi li abbiamo ottenuti, negoziati, sono tutti nella giusta direzione, bisogna che quei soldi vengano spesi. Bisogna correre a spendere i soldi del Pnrr e lasciare da parte l’ideologia”. Così il segretario del Pd Enrico Letta a margine di una visita a Pompei insieme a Dario Franceschini.
 
“Più Europa è un partito liberale che si è alleato con i socialdemocratici del Pd per dare continuità alle politiche europeiste di Draghi e alle sue riforme per l’Italia. E per spingere un’agenda positiva sui diritti. Meloni oggi ribadisce il suo sostegno a Vox, la destra estrema spagnola. Siamo in coalizione con il centrosinistra per battere nel maggioritario i candidati della destra di Meloni e Salvini che noi prendiamo sul serio e per quella che è: sovranista e ostile alla Ue, antiliberale in economia, reazionaria sui diritti”. Lo afferma il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova.
“Sulla tenuta della coalizione di centrodestra sono molto ottimista. In campagna elettorale sono normali le schermaglie, per segnalare le specificità”, ma “sulle grandi materie non credo ci siano problemi a trovare delle sintesi se dovessimo andare al governo insieme”. Così la leader di FdI Giorgia Meloni intervenendo a RaiNews24.
“Sono rimasto esterrefatto dalle parole di Giorgia Meloni ieri a commento della visita che ho fatto a Berlino e delle discussioni che ho avuto con il cancelliere tedesco, discussioni nelle quali io ho affrontato un tema che riguarda gli interessi del nostro Paese, l’abbassamento delle bollette elettriche, dei costi dell’energia”. Così il segretario del Pd Enrico Letta, a margine di una visita privata negli scavi archeologici di Pompei insieme con il ministro della Cultura Dario Franceschini. “Sono decisioni che in parte dipenderanno da un Consiglio europeo del 30 settembre – precisa Letta – ed è fondamentale e importante che l’Italia dialoghi con gli altri Paesi europei che dovranno decidere”. “Il nostro Paese vuole ottenere soluzioni a livello europeo – aggiunge il segretario dem – e vuole che si arrivi ad abbassare le bollette a livello europeo, vuole che si riesca ad aiutare imprese e famiglie. Tutte le polemiche di ieri su questa visita sono polemiche totalmente fuori posto, sono figlie di un’idea autarchica e provinciale dell’Italia. Che è un’idea sbagliata che non difende gli interessi dell’Italia. Gli interessi dell’Italia si difendono decidendo insieme in Europa nella direzione giusta, com’è quella che dobbiamo prendere per abbassare il costo dell’energia che oggi è la priorità assoluta nel nostro Paese”.
Presidenzialismo e autonomia “secondo me si tengono bene insieme, nel programma di centrodestra” sono scritti entrambi “e credo che su entrambi sia bene lavorare, anche per una questione di contrappesi”. Così la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a ‘Rainews’. “Oggi lo Stato è molto più debole nei rapporti con la Regioni”, perché i presidenti di Regione sono eletti direttamente dal popolo, “io vorrei uno schema in cui c’è la stessa autorevolezza”, ha aggiunto.
“La maschera è caduta. Accusa l’Europa, difende il regime illiberale di Orban e sostiene l’estrema destra spagnola. Ecco Giorgia Meloni. Ecco la posta in gioco”. Lo scrive su Twitter Debora Serracchiani capogruppo Pd alla Camera commentando le parole della leader di FdI alla stampa spagnola.
“Noi lavoriamo nell’interesse del Paese. Ho visto che siamo stati molto attaccati per questa cosa di Berlino: si vede che altri, in una logica semplicemente autarchica, completamente domestica, pensano così di risolvere i problemi del Paese. Non è così. Lo dico a Giorgia Meloni che ieri ha reagito totalmente sopra le righe per il viaggio a Berlino: sono andato a Berlino per aiutare l’Italia su un tema fondamentale come quello delle bollette e dell’energie”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta in un video diffuso via social. “Le idee e le proposte autarchiche, provinciali e domestiche che la destra di Giorgia Meloni propone non sono quelle giuste”, ha aggiunto, evidenziando che “ci sono due idee di Italia, quella di Draghi che in Europa conta e quella che in Europa protesta, che è quella di Giorgia Meloni”.
“Questo lo valuteremo, poi non sto parlando di ministeri, squadra di governo, credo sia fuorviante in questa fase”. Così la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, a ‘Rainews’, risponde a chi le chiede se ritiene che un tutti i leader del centrodestra debbano entrare in un eventuale governo dopo il voto. “Non vorrei che questo racconto che il centrodestra vince le elezioni servisse ad allontanare qualcuno dal voto. Delle poltrone parliamo dopo, la squadra di governo si fa tenendo conto dei risultati elettorali anche quella è una forma di democrazia”, aggiunge. “È normale che in una campagna elettorale ciasciun partito voglia segnalare la sua specificità – prosegue parlando dei rapporti di coalizione – Fondamentalmente sui grandi temi siamo tutti d’accordo. Non credo che ci saranno dei problemi a trovare delle sintesi una volta che ci dovessimo trovare al governo insieme”.
“Ieri la visita a Berlino è stata molto importante per me e per noi. Da lì è uscito un messaggio positivo: sono andato per parlare del tema dell’energia, per condividere la necessità di prendere decisioni la prossima settimana nel consiglio del 30 settembre, per fermare la crescita del prezzo delle bollette e riportarle a una logica normale”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta nel messaggio ai candidati del Pd. “La via maestra rimane il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia elettrica. Spero che questa logica del disaccoppiamento vada in porto il 30 settembre, per rendere meno drammatica la situazione per le nostre case e per le imprese. Questo è stato l’obiettivo di Berlino. Obiettivo riuscito. Ho visto che siamo stati molto attaccato per questa cosa di Berlino: altri, in una logica completamente autarchica e domestica, pensano di risolvere i problemi del paese. Non è così, lo voglio dire a Giorgia Meloni che ieri ha reagito a quella visita in maniera totalmente sopra le righe  alla visita a Berlino. Io sono andato a Berlino per aiutare l’Italia, perché la soluzione non è solo a casa nostra, va condivisa con altri”, ha aggiunto Letta.
 
“La nostra democrazia non è in pericolo ed è arrogante da parte di qualche forza politica ergersi a garante delle patenti di legittimità democratica”. Lo afferma Giuseppe Conte al Forum Ansa aggiungendo però che Giorgia Meloni sta sbagliando sull’Ungheria. “Orban è stato votato, dice lei, ma anche Putin è stato votato più volte con clamorosi risultati plebiscitari ma questo non significa che poi non ci siano governi che mettono il bavaglio alla libertà di stampa o che costringano le donne a sentire il battito del feto prima di procedere all’aborto”.
‘Io ero dentro An quando Fini fece quelle dichiarazioni, non mi pare di essermi dissociata. La risposta mi sembra evidente. Lo dice Giorgia meloni, intervistata da ‘Rainews’, rispondendo a chi gli chiede se condivide il giudizio di Gianfranco Fini sul fascismo “male assoluto”.
 
“Io sono l’unico che non è andato all’estero a cercare raccomandazioni. Meloni si è premurata di accreditarsi a Washington ed Enrico Letta ha cercato l’endorsement da Scholz e dagli amici tedeschi. Noi dobbiamo impegnarci in Italia e non all’estero durante la campagna elettorale”. Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte parlando al Forum Ansa. L’ex premier parla poi di una strategia per porre fine alla guerra in Ucraina ma avverte un problema nell’alleanza euroatlantica: “Gli interessi strategici Ue non coincidono con quelli degli Usa. E questo rischia di consegnarci un modo spaccato a metà. Quindi quando Letta ha ricevuto l’endorsement dalla Spd ha anche parlato della strategia diplomatica per porre fine al conflitto?”. L’Italia può dare il contributo perseguendo lo sforzo diplomatico”, ha ancora detto.
Per il premier Mario Draghi “non ci sono ruoli nel futuro eventuale governo” di centrodestra: lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante una conferenza stampa elettorale a Bari rispondendo a una osservazione sul fatto che il presidente del Consiglio sia stato premiato negli Usa come statista dell’anno. “Noi – ha aggiunto – chiediamo il voto per la Lega e per il centrodestra, non vedo ruoli per Draghi o per tecnici per rispetto anche nei confronti di Draghi. Perché se uno vota la Lega vota per la Lega, se uno vota per il centrodestra vota per il centrodestra”.

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha intonato ‘Bella ciao’ durante l’intervista nello Speciale elezioni di LaPresse. “Ce la facevano cantare a tutti alle elementari e alle medie, poi è stata politicizzata ma è stata una grande canzone della Resistenza. La sinistra l’ha fatta diventare una canzone di parte, mentre è una canzone repubblicana e antifascista”, ha spiegato poi Calenda.
 
Si terrà oggi alle ore 14 sui canali social di +Europa (Facebook e Youtube) il dibattito “verso il voto, +Europa discute di Pnrr, innovazione, impresa e intelligenza artificiale”. Partecipano Carlo Cottarelli, candidato comune di +Europa e Pd, Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, Emanuela Girardi, candidata di +Europa. Interverrà Giulia Baccarin, cofondatrice di Mipu, startup dell’intelligenza artificiale.
 
“Con tutto il rispetto che i tedeschi si occupino dei tedeschi. L’allarme da Berlino? Berlino si occupi di Berlino, noi siamo italiani e gli italiani votano con la loro testa. Con tutto il rispetto per Berlino, per Parigi, per Budapest, per Mosca, per Washington o chiunque altro, domenica gli italiani votano per gli italiani. I tedeschi si facessero gli interessi loro. Il premier tedesco in un momento difficile come questo se ha tempo da perdere per fare campagna elettorale per Letta che ha già perso, se ne facciano una ragione a Berlino, a Parigi o a Bruxelles. Vince il centrodestra, questa è la democrazia. Vince il centrodestra e governeremo tranquillamente per cinque anni facendo tutto quello che dobbiamo fare. Quindi saluti a Berlino, bacioni a Berlino.
Votiamo noi domenica, non votano a Berlino”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante una conferenza stampa elettorale a Bari, rispondendo a una domanda su cosa pensasse dell’endorsement ricevuto dal segretario del Pd, Enrico Letta, dal partito dei socialdemocratici (Spd), con l’invito gli italiani della presidente Lars Klingbeil a non far vincere “i post-fascisti di Meloni che porterebbero il Paese nella direzione sbagliata”.
Questa notte il circolo del Partito democratico dell’Avvocata, a Napoli, è stato bersaglio di vandali. La porta di ingresso è stata coperta da scritte “orribili e infamanti”, come le definisce Francesco Boccia, commissario del partito in Campania. “Di fronte a simili dimostrazioni di odio, nell’ultima settimana di campagna elettorale, non si può che restare basiti e condannare fermamente, sperando che le forze dell’ordine, in cui riponiamo piena fiducia, facciano al più presto luce sulla vicenda. La comunità democratica napoletana esprime piena solidarietà al segretario Nicola Lavorgna e a tutto il circolo. Non vi lasceremo soli”, scrive in una nota Boccia, sottolineando che si tratta di un “vile attacco”.
“Io propongo un governo di larghe intese con Draghi. Se noi riusciamo a prendere più del 12% non si può formare un governo e si va avanti con Draghi. Come successo con Mattarella, penso che Draghi messo davanti alla responsabilità per il Paese lo farebbe”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse.
“Meloni perde ogni freno inibitorio e smette i panni della finta moderata, auspicando che la sua vittoria apra la strada a Vox. Dai filorussi ungheresi all’estrema destra spagnola, la leader di FdI lavora per distruggere l’Europa”. Così la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi commenta su Twitter l’intervista all’Efe di Giorgia Meloni.

Sul sostegno espresso dall’Spd a Enrico Letta “è assolutamente normale che tra partiti che aderiscono alla stessa famiglia ci sia una solidarietà e una comune preoccupazione. Meloni piuttosto avrebbe dovuto rispondere alle critiche che le sono state rivolte per non aver preso le distanze dall’Ungheria di Orban o dalla Polonia che in questo momento sono messe sotto accusa per il mancato rispetto dello stato di diritto”. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd), al Tg1 mattina, respinge le critiche di Fdi e aggiunge che “è una cretinata” affermare di essere andati in Germania per chiedere protezione in cambio del silenzio sul tetto al prezzo del gas. “Meloni – prosegue Orlando – si è distratta perché nelle stesse ore Le Pen faceva un endorsement a favore di Salvini, lei più volte è andata a farsi benedire da Trump. Siamo in una politica sempre più intrecciata e sovranazionale”.

“Anni fa ho scritto cose profondamente sbagliate. Avevo cancellato il mio profilo personale su Facebook perché mi vergognavo delle cose che erroneamente avevo pubblicato. Non so come Repubblica le abbia trovate, ma sono il primo a condannare senza ambiguità quelle espressioni. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso da quei post che a distanza di anni giudico indegni”. Lo ha scritto, sui social, Lillo Pisano, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia ad Agrigento e candidato alle prossime elezioni alla Camera. Pisano è stato sospeso da Fdi “con effetto immediato” da tutti gli incarichi nel partito guidato da Giorgia Meloni dopo che erano arrivate le proteste, fra le altre, della comunità ebraica di Roma, perché aveva usato parole inneggianti a Hitler e Putin.

 
“Sui social network devono valere le stesse regole che esistono sugli altri mezzi di informazione. La libertà di parola e la trasparenza nella gestione dei nostri dati non possono essere messi in discussione: lo abbiamo proposto dall’opposizione e lo faremo al governo”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, leader Fdi, che posta anche un video. “Sui social – spiega meloni nel video – basta un click e ti silenziano. L’oligopolio delle big tech che ha le proprietà delle piattaforme fissa le cosiddette regole di policy. Ossia ti dice quali contenuti sonno ammissibili e quali no sui social network. E se ci si discosta da quei criteri si può essere cancellati senza possibilità di appello. In un’epoca in cui le opinioni viaggiano prevalentemente su questi canali, credo che sia assurdo che si debba sottostare ai diktat dei padroni delle piattaforme che si arrogano di dire ciò che è giusto e ciò che non lo è, ciò che si può dire e ciò che non si può dire. Fdi, aggiunge, “ha già depositato in passato, e lo rifarà, una proposta di legge per imporre ai proprietari dei social media la massima trasparenza nella gestione dei dati e delle informazioni. E il pieno rispetto del diritto di libera manifestazione del pensiero. Sui social network devono valere le stesse regole, le stesse limitazioni, che esistono sugli altri mezzi di informazione. Perchè per noi la libertà di parola è un principio fondamentale non una concessione di qualche gigante del web”.

 
“Mi auguro che il centrodestra italiano guidato da Fratelli d’Italia vinca le elezioni e che questo possa fare da apripista per qualcosa di simile anche in Spagna tra qualche mese. In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, la concretezza e il pragmatismo dei conservatori sono molto più efficaci delle ricette ideologiche della sinistra”. Lo ha detto il presidente di FdI, Giorgia Meloni, in una intervista all’Efe. Meloni spiega che con Vox “siamo legati da stima, amicizia e lealtà reciproca. Abbiamo sorriso del fatto che in Italia la sinistra usi Vox per attaccare Fdi e in Spagna usi Fdi per attaccare Vox”.

Al governo con Giorgia Meloni? “No. Perché quel governo avrebbe valori diversi dai nostri, perché stanno facendo una campagna di totale di irresponsabilità, perché ha una collocazione in  Europa che porterà Italia al disastro. Non è la mia linea politica”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di Rtl 102.5.
 
“Letta ha fatto un altro errore, non si va all’estero a prendere benedizioni di un partito di un’altra nazione e a farsi dire quel che vuoi che ti dicano”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato da Rtl102.5. “Sono elezioni italiane, si convincono gli italiani. Meloni è un pericolo democratico per il Paese? Lo escludo. Meloni rappresenta un grave pericolo di incapacità di gestire il Paese”, ha aggiunto.

“Salvini è stato al governo, aveva già promesso l’abolizione del canone Rai. L’ha fatto? Aveva promesso la flat tax e non l’ha fatta, ha detto che avrebbe cacciato 500mila irregolari e ne ha cacciati meno di Alfano. Se ora dice togliamo il canone Rai sta promettendo una cazzata. Possiamo dire così?” Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato da Rtl102.5. “Salvini a Pontida ha detto che c’erano 100 mila persone e si scopre che ce n’erano 15mila, il suo è un modo di fare folkloristico. Tutti sanno che Salvini era quello del Papeete e ancora stiamo da dargli retta”, conclude Calenda.
In caso di vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni “il rischio vero è lo sfascio, non il fascio. E noto anche che c’è pochissima voglia di governare da parte sua, Meloni non sembra una che sta andando a vincere le elezioni, è nervosissima”. Lo dice il leader di Azione, Carlo Calenda, a Rt102.5.
Calenda ha ribadito che a suo avviso dopo il 25 settembre nessuno avrà i numeri per governare, ma alla domanda su un potenziale governo di larghe intese con la stessa Meloni risponde, “No, perchè sarebbe un governo con valori molto lontani dai nostri e anche sul piano pratico dai rigassaficatori all”Europa, quella non è la mia politica”.
“Le parole di Draghi sono state gravi e io vorrei che andasse avanti, perché ha detto che in Italia ci sono corrotti e pupazzi da potenze straniere. Il presidente del Consiglio in carica, pagato da noi e che rappresenta tutti noi, se ha dei nomi di qualcuno che in qualche ruolo, politica, impresa, giornalismo, è corrotto o finanziato da potenze straniere faccia nomi e cognomi altrimenti sono chiacchiere al vento di una certa gravità”. Lo ribadisce stamane Matteo Salvini ai microfoni di ‘Radio Anch’iò. “Lo invito a spiegare agli italiani chi è corrotto, chi è pagato e chi è al soldo del prossimo”, incalza il leader della Lega.
 
 
“La legge sul Reddito di cittadinanza l’ho fatta io, la difendo; Giorgia Meloni vuole abolirla ed è una follia. Se si deve migliorare io so come farlo, ma l’unico modo è votare per la coalizione che può impedire a Meloni di andare al governo”. Lo dichiara il leader di Impegno Civico Luigi Di Maio parlando con Radio Anch’Io su Rai RadioUno.

 

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