Milan-Napoli 1-2, pagelle / Altro che Enrico Letta, Kvara sa smontare e annichilire la destra del diavolo – ilNapolista – IlNapolista

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Ancora domande sull’emorragia di leader, ma dove stavano questi leader? Chiedo scusa per aver scritto che Meret è debole. Mario Rui emozionante
Le pagelle di Milan-Napoli 1-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. L’Arcangelo Meret plana su San Siro e annienta il diavolo con l’ausilio di Santa Traversa (due volte). Il gol di Giroud alla fine è un dettaglio – 7,5
Se abbiamo vinto è anche grazie a lui, che ha fatto tre parate importanti, di cui una, al 67’ salvatutto. Devo chiedere scusa in ginocchio a Meret per tutte le volte che ho scritto che lo vedevo troppo timido, debole, poco integrato con i compagni e chissà cos’altro. Questo ragazzo ha una forza mentale da fare spavento: ha lottato contro tutto e tutti per dimostrare quanto vale. E vale parecchio – 10
DI LORENZO. Dalle sue parti il diavolo si fa biondo e l’Euroappuntato Capitano deve soffrire e portare la croce per novantotto minuti infiniti. Epperò non rinuncia quasi mai a scortare lo stupefacente Na-Politano di stasera. I due si vogliono bene e si aiutano sempre, soprattutto là dietro – 6,5
La straordinaria partita di Politano lo oscura un po’, ma se Politano ha fatto una partita straordinaria è stato anche grazie al lavoro sporco di Di Lorenzo – 7
RRAHMANI. Stasera, Ilaria, è angeli contro demoni e al posto di Dan Brown c’è Luciano Spalletti. Il Napule è cazzimma e sofferenza e il travaglio di Amir è lo squalo franco che un morso letale riesce a farlo. Tuttavia Rrahmani vacilla ma non si abbatte e fino all’ultimo usa la testa, in tutti i sensi – 7
Preciso e attento e, se c’è da essere rozzo, arriva la spazzata a liberare l’area. Terribilmente concreto – 7
KIM. E’ il Liberatore, Ilaria. Il Liberatore di terra e cielo, torno a ripeterlo, in una partita in cui il Milan tira più di venti volte in porta. E la gamba angelica che sventa la cabeza di Brahim Diaz al 96’ è una reliquia da custodire e venerare – 7,5
Prima o poi dovremo contare le palle che Kim respinge di testa. Un giocatore incredibile, concreto come il compagno Amir. La cosa che più mi colpisce, ogni volta, è l’applicazione: non si distrae nemmeno un secondo in tutta la partita. Un modello – 9
MARIO RUI. Per la sua partita di stasera, gli vanno perdonate tutte le ciucciarie del passato. Marittiello fa il portatore (lo sherpa, direi), fa il difensore e alla fine ricama il servizio vincente per Giovannino. Certo, si trova spettatore impotente alla foce del maligno contropiede rossonero che conduce alla traversa di Kalulu, ma a contare sono i suoi 85 minuti precedenti – 7,5
Ha fatto la partita della vita, oltre che il cross della vita, per il quale gli perdoniamo gli altri millemila cross che ha sbagliato finora. Se ogni diecimila partite Marittiello è in grado di sfornare un assist così, mi va benissimo vedere tutti gli altri assist che non funzionano. E il cuore che ci ha messo, Fabrizio, il cuore. Veniva voglia di abbracciarlo 100
OLIVERA dal 90’. Senza voto
Senza voto.
ANGUISSA. Nel primo tempo Zambo e Lobo sono vittime del maleficio milanista – aggressione più che pressione – e così il Napule non riesce quasi mai uscire. Di suo, Anguissa, ci mette un po’ di mollezza e qualche salto a vuoto. Nella ripresa la paziente sofferenza viene ripagata e Zambo coi minuti neutralizza la stregoneria di Pioli – 6,5
Soffre a lungo, imbrigliato dalla strategia di Pioli come Lobotka, ma ad un certo punto i due si svegliano e si liberano dei pesi morti che impedivano al loro genio di emergere – 7
LOBOTKA. Idem come sopra, Ilaria. Con la differenza che l’ultimo quarto d’ora di Robotka è una lezione completa agli avversari: copertura, interdizione e poi palla portata avanti con la sua classica rotazione su se stesso – 7
Idem come sopra anch’io, ma con un voto in più, perché Lobo è favoloso – 8
ZIELINSKI. Un paio di palle giocate all’indietro fanno venire voglia di prenderlo a ceffoni. Detto questo, San Piotr nel primo tempo tiene in piedi il centro azzurro. Da segnalare il suo taglio per la testina di Na-Politano, sempre nei primi 45’ – 6,5
Il problema di Zielinski, che è anche la sua delizia, è che non riesce a giocare senza metterci tanta qualità e in una partita come quella di ieri, soprattutto nel primo tempo, più che qualità ci voleva scaltrezza e cattiveria. Ma quanto è bella la qualità, Fabrizio? – 7
ELMAS dall’86’. Senza voto
Senza voto.
POLITANO. Le congiunture magiche del destino non arrivano per caso. Ci vogliono fatica e corsa e Na-Politano a San Siro fa il maratoneta. E quando gli tocca il secondo rigore decisivo in cinque giorni, il Fato è clemente e lui segna lo stesso, nonostante un tiraccio centrale che passa sotto la panza di Maignan. Ma i rigori non devono essere un esercizio fatuo di stile, l’importante è metterla dentro, soprattutto per chi, come chi scrive, ha vissuto i rigori salvezza dell’indimenticato Ferrario. E così per una sera chi se ne fotte della perfezione del rigorista – 8
Nemmeno Maignan si aspettava un rigore così brutto, altrimenti lo avrebbe parato. Ma Politano è il simbolo di questo Napoli rinato grazie a chi ha aperto le finestre dello spogliatoio. Corre su e giù, te lo ritrovi in difesa a dare una mano, c’è quando ci deve essere. Sorride e si diverte. Mi associo al direttore: pure a lui bisogna chiedere scusa – 10
ZERBIN dal 66’. Il suo ingresso è tragico e il diavolo biondo fa segnare lo squalo franco – 5
Un mezzo disastro e sinceramente non lo capisco dopo come ha giocato in Champions. San Siro fa così paura? Mi dispiace dovergli dare il voto più basso – 5
RASPADORI. Sofferenza, per Giacomino, vuol dire solitudine. Però al 47’ dimostra di essere pronto e il Milan si salva solo perché Tonali lo sbilancia – 6
Tocca pochissimi palloni e quei pochi che tocca gli arrivano quando è spalle alla porta. Ma le scelte sono giuste, come pure lo spirito guerriero, come quando, al 4′, ha servito palla da terra, dopo che i due difensori del Milan che Pioli gli aveva messo addosso lo avevano quasi azzoppato – 6
SIMEONE al 66’. Com’è bello dire, Ilaria, che non sentiamo l’assenza di Victor Victoria: è un altro segnale (inedito) della forza del Napule. Giovannino entra e battezza la vittoria con una cabeza da centravanti d’antan – 7
Chi segna oggi dei nuovi arrivati al posto di Osimhen? Giacomino? No, oggi segna Simeone. Avere un attaccante a questo serve: a segnare – 8
KVARATSKHELIA. Altro che Enrico Letta e il voto utile contro Giorgia Meloni, Che Kvara sì che sa smontare e annichilire la destra del diavolo: la fa prima ammonire e sostituire, indi propizia il rigore ai danni del subentrante Dest. Un vero capolavoro, che annulla i rischi provocati da quelle palle perse nel primo tempo – 8
Incontenibile anche quando magari sembra più in ombra. E quando meno te lo aspetti si fa tutto il campo all’indietro per dare una mano ai compagni. Bellissimo – 9
NDOMBELE dall’86’. Guadagna tempo e palloni – 6
Non vedo l’ora che torni in forma perché fisicamente non ce ne sarà per nessuno – senza voto
SPALLETTI. Ora sì che posso chiamarlo Sciamano, Ilaria. Vigila dall’alto sui suoi angeli e il Napule conferma pure a San Siro il suo nuovo abito mentale. E mi è venuto da ridere, Ilaria, quando nel dopo-partita ho sentito fare la seguente domanda a Na-Politano: “Come avete fatto nello spogliatoio dopo l’emorragia estiva di leader?”. Che cazzata! Ora: i leader veri sono quelli che vincono sul serio, non che restano irrisolti e alla fine sono perdenti di successo. Ricorderò sempre con gratitudine il Napule finalmente archiviato quest’estate, ma adesso è cominciata un’altra storia e si sentono una forza e un’energia diverse, soprattutto nei momenti clou – 7
I leader veri sono quelli che non falliscono le partite importanti, che non si mettono paura di fronte ad un San Siro pieno o ad un Maradona stipato di gente. I veri leader sono quelli che esultano se fa gol il compagno nuovo arrivato, che si fanno il campo su e giù mille volte perché si vince di squadra. I veri leader sono quelli che “che bel gol che hai fatto”, “grazie, è merito del compagno che mi ha passato una palla splendida”. I veri leader sono quelli che non pensano solo ai fatti loro, ma fanno sempre la scelta giusta pensando alla squadra. Quelli che non prevaricano, ma lavorano per meritare. In questo Napoli ce ne sono undici ogni volta in campo, e si alternano a seconda delle sostituzioni. E’ una forza straordinaria di questa squadra. Spalletti, non mollare! SI PUO’ FAAAAAREEEEEEE – 10
ARBITRO MARIANI. Grazie a lui, il Napule scopre i rigori anche in campionato – 7
Più che all’arbitro concedimi una menzione speciale al pub Il Palazzo dei Baroni di Baselice (Benevento), del caro amico Carmelo Paolozza. Sono anni che mi capita ogni tanto di vedere qui delle partite importanti e mai una volta che si sia perso, MAI. Comincio a pensare che sia un luogo magico, oltre che un mio luogo del cuore. La vittoria di ieri me lo ha confermato. Grazie! – 10

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