Gli iPad in soccorso degli Scavi di Pompei – Melamorsicata.it

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Nel 79 D.C. una potente eruzione del Vesuvio portò alla rovina le città vicine. Città che furono seppellite sotto il materiale piroclastico. Fu proprio questo materiale, che sedimentando in quei giorni, ha portato l’antica città di Pompei a preservarsi nei secoli a venire.
Fino ai nostri tempi, dove gli scavi partiti dal 1748 continuano a regalarci numerose sorprese e reperti. Tra queste intere costruzioni intatte che si possono visitare recandosi sul luogo degli scavi.
Strutture perfettamente conservate che vi porteranno per un momento negli antichi fasti dell’impero romano. Vi consiglio quindi di visitarli. Io ho l’ho fatto 4 anni fa.
La cosa interessante è che a distanza di centinaia di anni gli scavi sono ancora in corso, in quanto c’è ancora molto da scoprire. A tal proposito Apple ha sponsorizzato un progetto per l’utilizzo degli iPad Pro come strumento degli archeologi.
In un comunicato la società riporta la storia dell’area affidata alla dottoressa Allison Emmerson della Tulane University. Qui si racconta come gli iPad Pro stanno aiutando nella fase degli scavi del I.14 Project, della durata di 5 settimane.
In passato ho sempre registrato i dati degli scavi su carta utilizzando penne o matite. Quando disegni qualcosa, lo fai su carta millimetrata, e utilizzavo corde e livelle per misurare dove si trovavano gli oggetti. Le foto venivano scattate a parte con una macchina fotografica e dovevano poi essere caricate manualmente una volta tornati a casa. Tutto era archiviato e conservato in posti diversi, e ogni notte ci volevano parecchie ore per trasferire gli appunti della giornata sul computer.
Spiega il dottor Jordan Rogers che rivela anche di predilire l’uso dell’app Concepts per disegnare e la suite di Esri per tracciare il sito dello scavo.
Avevo già usato iPad sul campo due volte prima di questo scavo. Ma questa è la prima volta che uso iPad Pro e ho potuto raccogliere tutti i tipi di informazioni in un unico posto. Disegno le piantine dello scavo in Concepts con Apple Pencil, scatto foto con la fotocamera, digito le mie osservazioni sulla tastiera Magic Keyboard. Riesco a mettere insieme tutti questi dati a velocità incredibili e la batteria dura tutto il giorno anche alle temperature estreme e nell’ambiente polveroso degli scavi.
Dichiara il dottor Badillo.
I ricercatori utilizzano anche l’app 3D Scanner App per effettuare le scansioni 3D dei reperti, utilizzando il sensore LiDAR sul retro dell’iPad Pro.
Per esempio di recente hanno trovato una cucina pompeiana ben conservata, una maschera ornamentale, del vasellame, ossa di animali, una lampada e anche una moneta d’oro, chiamata aureo, sotto il pavimento di una casa. Lasciata lì probabilmente in fase di costruzione della casa per buon augurio.
Ciò che iPad Pro ha reso possibile, che è anche ciò che più affascina me e Alex, è il livello di integrazione e interazione con i dati. Se voglio vedere com’era lo scavo supervisionato da Mary-Evelyn la mattina del 28 luglio, posso accedere all’istante a tutti i manufatti, alle analisi del suolo, alle foto che ha scattato e ai disegni che ha fatto, e ho tutto a portata di mano.
Spiega Emerson.
Tutto il materiale digitale raccolto sarà presentato alla conferenza annuale dell’Archeological Institute of America, dove spiegheranno tutto il progetto e la raccolta dei dati. Inoltre per i prossimi 2 anni ci saranno altri 2 progetti da parte dello stesso team.
1 Comment
Articolo molto interessante, grazie. 🙂

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