Guida Marsiglia: cosa vedere e cosa fare in due o più giorni | Dove Viaggi – DOVE Viaggi

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Vivace, multietnica, cosmopolita e all’avanguardia, Marsiglia, che nel 2013 è stata capitale europea della cultura e si è rifatta il look, è una delle città più affascinanti d’Europa. I suoi simboli sono la Basilica di Notre Dame de La Garde che si staglia sulla collina come per proteggerla e salutare i marinai e il Vieux Port, oggi completamente rinnovato. Ma va assolutamente visitato anche il MuCEM, Museo delle civiltà d’Europa e del Mediterraneo, che, dentro la struttura a rete grigio perla che assomiglia a un pizzo, ospita mostre temporanee e una collezione permanente legate alla cultura e alla produzione artistica dei popoli del Mediterraneo. Elegante e contemporanea, Marsiglia ha una storia affascinante e antica, da scoprire percorrendo i suoi quartieri, le sue strade e le salite nascoste.
Notre Dame de la Garde. Simbolo della città, la Bonne Mère, come è affettuosamente chiamata dai marsigliesi,  protegge i marinai, i pescatori e tutti gli abitanti di Marsiglia. Eretta su una collina a 154 mt sul livello del mare con la facciata rivolta al Mediterraneo, è visibile da tutta la città, sulla quale offre uno sguardo panoramico a 360 gradi.
Iniziata a costruire nel 1853, è in stile romanico-bizantino (per le cupole, la policromia e i mosaici) ed è dominata da un campanile sormontato dalla statua in oro della Madonna col Bambino. Architettonicamente la basilica risponde perfettamente al programma di grandi costruzioni avviato a Marsiglia sotto Napoleone III: si compone di due parti, la chiesa bassa, con la cripta, e la chiesa alta, dove si trova il santuario dedicato alla Vergine. All’interno ha un ampio spazio che ospita ex-voto, a testimoniare la devozione dei marsigliesi per la Madonna della Guardia.
Cathédrale de la Major. Anche la Cattedrale di Santa Maria Maggiore fa parte del progetto urbanistico promosso da Napoleone III: costruita tra il 1852 e il 1893, con l’obiettivo di erigere la più grande Cattedrale dal Medioevo,  l’edificio è d’ispirazione bizantina, con cupole e campanili che puntano a unire idealmente Oriente e Occidente, e l’alternanza tra marmo bianco di Carrara e pietra verde di Firenze che ricorda elementi gotici.
Oggi la Cattedrale di Marsiglia è elevata al rango di basilica minore ed è sede dell’arcidiocesi di Marsiglia e monumento nazionale della Francia. È aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 19 d’estate e dalle 10 alle 18 d’inverno.
Le quartier du Panier. È il quartiere più antico di Marsiglia, un vero e proprio libro di storia della città a cielo aperto, e il modo migliore per conoscerlo è perdersi nelle sue vie passeggiando senza fretta tra i vicoletti, con il naso all’insù a guardare i balconi fioriti e le facciate colorate di murales, salendo e scendendo le ripide scale, o ciondolando tra le botteghe artigianali che lo popolano.
Ma se ogni muro ha qualcosa di non convenzionale da raccontare, nel quartiere spiccano anche edifici storici che testimoniano il passato della città. Come la Maison Diamantée, dalla facciata a bugnato a forma di punte di diamante, classificata come monumento storico nel 1925 e miracolosamente salvata dalla distruzione del ’43; o come l’Hotel de Cabre, un hôtel particulier costruito nel 1535 e rimasto uno degli edifici più antichi della città, anch’esso sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale e diventato monumento storico; o ancora La Vieille Charité, un altro dei simboli di Marsiglia, nata nel ‘600 come casa di accoglienza per i poveri, oggi è un centro culturale multidisciplinare che ospita due musei (il museo di archeologia mediterranea e il Musée d’Arts AfricainsOcéaniens et Amérindiens), due centri di ricerca, un centro di documentazione di Scienze Sociali e il Centro internazionale di poesia di Marsiglia.
La nuova Marsiglia: quartieri rinati e cuore multiculturale
Le Vieux Port. Si chiama Vecchio, ma il Porto su cui oggi si passeggia con una crêpe in mano, si sorseggiano bevande seduti ai tavolini dei numerosi caffè, o si corre facendo lo slalom tra i turisti, in realtà è tutto nuovo. È stato ristrutturato e rinnovato nel 2013, quando Marsiglia è stata scelta come Capitale della Cultura. Centro nevralgico dei commerci fino alla Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 fu distrutto dai nazisti durante un restrellamento che portò alla deportazione nei campi di sterminio di centinaia di ebrei francesi. Dopo la guerra, il traffico merci e passeggeri è stato spostato nel porto marittimo e oggi il Vieux Port è diventato quasi esclusivamente porto turistico.
Canebière. Lunga circa un chilometro, è forse la strada più famosa di Marsiglia, quella che collega il Porto Vecchio al quartiere Réformés. Su questa strada, che prende il nome dal provenzale canebe (canapa) con cui proprio su questa strada fin dal medioevo si facevano le corde e le cime per le imbarcazioni, si trovano diversi edifici storici, tra cui il Palazzo della Borsa.
Le grand hôtel du Louvre et de la Paix. Costruito su un progetto dell’architetto Jean-Charles Pot durante il Secondo Impero, il Grand hôtel du Louvre et de la Paix è uno degli edifici più importanti della Canebière, soprattutto per la decorazione della facciata e le sue Cariatidi – opera dello scultore Ferrat – che rappresentano i quattro continenti. Sede per anni della Marine Nazionale, oggi ospita dei Grandi Magazzini.
La Cité radieuse.  Progettata dall’architetto  svizzero Le Corbusier e finito di costruire negli anni ’50 del Novecento, è una città-giardino verticale, in cui l’insieme di abitazioni è inserito in una struttura collettiva concepita (per l’epoca) come un nuovo sistema abitativo.
All’interno, oltre a 337 appartamenti, si trovano negozi, una libreria, un bar ristorante, una sala da tè e perfino un albergo. Mentre sulla terrazza si trovano un asilo e un centro d’arte contemporanea. Monumento storico dal 1995, nel 2016 la Cité è stata iscritta nella lista dei beni patrimonio dell’Unesco.
La Friche de la Belle de Mai. Antica fabbrica di tabacco vicino alla stazione Saint-Charles, nel quartiere di Belle de Mai, nel 1992 è stata trasformata in un polo culturale e contenitore creativo che ospita esposizioni di artisti contemporanei, spettacoli teatrali e di danza, concerti ed eventi televisivi.
All’interno, oltre alle due sale concerti  (Le cabaret aléatoire e La cartonnerie) si trovano anche una biblioteca, un’area giochi per bambini, un ristorante, un mercato di cibo locale, laboratori per artisti e spazi di uso comune.
Weekend a Marsiglia: una città che cambia
Château d’If. Davanti a Marsiglia si staglia lo Chateau d’If, il castello fortezza utilizzato come prigione nel quale Dumas fece rinchiudere il suo Edmond Dantès nel romanzo Il Conte di Montecristo. Il castello non è più una prigione dal 1915 e oggi si può visitare tramite un servizio di navette collegate al Porto Vecchio.
Parc National des Calanques. Tra Marsiglia e Cassis, lungo 20 km di costa, si estende il Parco Nazionale delle Calanques: un vero e proprio paradiso naturalistico fatto di scogliere a picco su acqua cristallina,  folta vegetazione, grotte, sentieri e panorami incantevoli. È l’ideale per appassionati di escursionismo, ma tra il 1 giugno e il 30 settembre, è obbligatorio verificare se ci sono allerte incendi al numero +33 (0)811 20 13 13. Informazioni e mappa dettagliata del Parco si trovano anche all’Office Métropolitain de Tourisme et des Congrès de Marseille, al numero
11 della Canebière
I musei
MuCEM. Inaugurato nel 2013, anno in cui Marsiglia è stata capitale della cultura, nel 2015 è stato premiato come museo europeo dell’anno. All’interno di una struttura architettonica che già da sola merita la visita, si possono ammirare esposizioni temporanee e permanenti dedicate alla conservazione, lo studio e la presentazione del patrimonio antropologico relativo all’area europea e mediterranea. Aperto dalle 10 alle 18, ospita anche una libreria, un concept store e un ristorante. Si trova in Esplanade du J4.
Musée Cantini. Allestita in un edificio costruito nel 1694, la collezione permanente del Musée Cantini ospita i più grandi artisti internazionali che hanno lavorato tra il 1900 e il 1960. All’interno si ammirano opere di Joan Mirò, Max Ernst, Wassily Kandinsky,František Kupka, Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Oskar Kokoschka, Francis Bacon, solo per citarne alcuni.
Da questo museo nel 2009 fu rubato un Degas, poi ritrovato nel 2018 nel bagagliaio di un autobus fuori Parigi. Si trova al 19 di rue Grignan.
Musée des Beaux-Art. È uno per primi quindici musei creati in Francia nel 1801, durante il Consolato che rovesciò il Direttorio dopo la Rivoluzione. Attualmente è allestito nell’ala sinistra di Palais Longchamp e all’interno si ammirano pitture, sculture e disegni realizzati tra il XVI e il XIX secolo. Il museo ospita periodicamente anche interessanti esposizioni temporanee a tema e dispone di materiali didattici per le scuole.
Muséum d’histoire naturelle. Nell’ala destra del Palais Longchamp si trova invece il museo di Storia Naturale di Marsiglia. Nato nel 1819, non è tra i più grandi del suo genere, ma resta ancora oggi una delle più importanti vetrine di curiosità naturalistiche dell’Europa e del Mediterraneo.
Musée d’Histoire de Marseille. Aperto nel 1983, è il museo di cui forse i marsigliesi vanno più fieri. Racconta la storia della più antica città di Francia dalla preistoria alla Peste del 1720. Il museo si apre sul Jardin des Vestiges, un giardino contenente i resti archeologici stabilizzati di bastioni classici, edifici portuali e una necropoli. Ospita spesso anche conferenze ed esposizioni temporanee sulla storia di Marsiglia nel XIX e nel XX secolo. Si trova in rue Henri Barbusse, 2.
Musée du Savon. Chi ama i luoghi particolari non potrà perdere il Museo del Sapone dove scoprirà come il celebre sapone di Marsiglia viene prodotto. All’interno dell’Arsenale delle prigioni costruite da Luigi XIV non solo è raccontata la storia del sapone e tutta la sua evoluzione, ma anche i segreti dei suoi ingredienti e tante altre inaspettate curiosità. È possibile, su prenotazione, anche partecipare a laboratori per fare il sapone con le proprie mani. Si trova in Quai De Rive Neuve, 25
Lo shopping
Accanto al Musée du Savon si trova la più grande Savonnerie, cioè boutique del sapone, di Marsiglia: due piani e centinaia di prodotti creati dal maître savonnier Serge Bruna. Con il biglietto del museo di ottiene anche una saponetta da 100 grammi. Altre tre saponerie de la Licorne sono sparse nel resto della città: non si può lasciare Marsiglia senza aver acquistato neanche una saponetta (la più caratteristica, va da sé, è quella alla lavanda).
In estate, in Costa Azzurra vedrete ovunque pareti di negozi e bancarelle  trasformati  in arcobaleni di espadrilles colorate. Cedete alla tentazione di acquistarle (anche per la loro comodità oggettiva soprattutto quando si gira per città di mare): a Marsiglia le troverete a prezzi più bassi che in qualsiasi altra città della Côte.
A dicembre, la Canabière ospita il Marché des Santon, il mercatino natalizio dove si vendono i Santon, le statuine del presepe tipiche della Provenza.
Tutto l’anno, invece, nei mercati Le Prado e La Plaine al Porto Vecchio, si possono trovare tessuti provenzali, saponette, ceramiche, erbe aromatiche e specialità gastronomiche. Cours Julien ospita invece quasi un mercato diverso al giorno: il mercoledì c’è quello dei prodotti biologici, la domenica mattina il mercatino dei francobolli, il secondo sabato del mese un mercato di  libri usati e ogni seconda domenica il mercato delle pulci, il più grande di Marsiglia.
Infine, i fanatici di calcio troveranno sulla Canabière il negozio ufficiale che vende merchandising dell’Olympique Marsiglia.
La cucina tipica marsigliese è inevitabilmente legata al mare. Il piatto più noto e più tradizionale è la Bouillabasse, una zuppa di pesce che secondo la tradizione deve contenere almeno tre tipi di pesci locale e deve essere mescolata a tavola: il pesce, presentato in un piatto a parte, va poi mescolato alla zuppa con crostini e un po’ di rouille (una salsa provenzale molto piccante). Si mangia in tutti i ristoranti e trattorie tipiche della città.
È a base di carne invece il Daube, molto in voga nella Francia del sud, soprattutto durante il periodo invernale. Il manzo viene brasato lentamente nel vino rosso, poi si aggiungono aglio, erbe aromatiche e verdure. Il tutto può essere accompagnato da una porzione abbondante di polenta.
Altro piatto tipico della cucina marsigliese, ma un po’ di tutto il sud in verità, è la  Ratatouille, un contorno di verdure di stagione che può costituire anche piatto unico, molto gettonato soprattutto in estate. Zucchine, peperoni, melanzane e tutte le verdure che si preferiscono vengono cotti in padella e aromatizzati con timo, basilico e altre erbe. Semplicemente servita con una fetta di pane locale, la Ratatouille può essere accompagnata anche con patate a parte o riso bollito oppure può fungere da contorno a secondi di carne.
Ma è sui dessert che la tavola marsigliese dà il meglio di sé. Innanzitutto con le  Navettes, tradizionali biscottini a forma di barchetta (da qui il nome) che si preparano per Candelora, e hanno un retrogusto all’arancia. Poi con Les 13 desserts, un’antica tradizione provenzale che porta a chiudere i pranzi natalizi con un vassoio di 13 dolcetti, a base di miele, mandorle, uvetta, frutta fresca e secca, datteri, per ogni commensale. E poi ancora con le Chichi Frégi, deliziose frittelle zuccherate che si preparano di solito per Carnevale: nell’aspetto ricordano un po’ i churros spagnoli e, come i churros, si mangiano con più gusto per strada (in particolare nel quartiere di L’Èstaque).
Le Chichi Fregi alla birra sono una variante che viene servita durante l’Apéro, l’imperdibile aperitivo serale: un vero e proprio rito per i marsigliesi. Con qualunque tempo, si siedono in uno dei caffè vicino al mare e accompagnano vino e birra a specialità come le Chichi, appunto, o le Panisses Fri, a base di farina di ceci, o l’immancabile Tapenade, un piatto di crostini leggermente abbrustoliti, su cui si spalma una crema di olive nere, capperi, aglio e olio d’oliva.
Nessun Apèro può dirsi completo se però manca il Pastis, un liquore profumato all’anice la cui gradazione si aggira sui 45 gradi. Anche per questo viene servito quasi sempre ghiacciato o diluito con l’acqua. Una bottiglia di Pastis è anche un souvenir da mettere in valigia, per berlo a casa o regalarlo: sarà sempre gradito.
Ogni stagione è buona per andare a Marsiglia, ma certamente i mesi migliori sono quelli centrali dell’anno: l’estate è calda ma mai torrida e dura a lungo (non è raro vedere turisti che fanno il bagno anche a ottobre inoltrato), tra giugno e luglio, poi, si può approfittare dello spettacolo dei campi di lavanda in fiore che da solo vale il viaggio. Le temperature si abbassano molto, però, quando soffia il Mistral che spazza il cielo ma fa precipitare la colonnina di mercurio.
Provenza in viola
Aereo. L’aeroporto di Marsiglia Provenza si trova a 25 chilometri a nord-ovest della città e ha tre terminal. Da qui si raggiunge il centro con un bus navetta o con il treno, che è più veloce, ma la stazione più vicina è Vitrolles- aéroport Marseille Provence e per arrivarci bisogna prendere una navetta interna gratuita. Dall’aeroporto partono bus anche per altre città della Provenza come Aix en Provence.
Treno. La stazione Saint Charles è proprio nel centro città ed è uno degli edifici più caratteristici della città, con la sua grande vetrata costruita nel  1896 dall’architetto Joseph-Antoine Bouvard, e la struttura metallica opera di Gustave Eiffel. In 20 minuti a piedi, da qui si arriva al Vieux Port. In alternativa ci si può muovere in metropolitana o in taxi.
Auto. Per chi arriva dall’Italia, una volta superato il confine francese a Ventimiglia, si procede sulla A8, mentre chi arriva dal Frejus deve seguire le indicazioni per la A51. In città ci sono diversi parcheggi a pagamento.
Trasporto pubblico. A Marsiglia i mezzi pubblici sono numerosi ed efficienti. Ci sono due linee di metropolitana, 80 di autobus e tre linee di tram, con una vasta gamma di titoli di viaggio e abbonamenti disponibili.
Taxi. Due le linee di taxi marsigliesi, ma uno solo il numero da chiamare: 0811 46 90 90
Bici e monopattino. È possibile girare la città con il bike sharing: due le formule di abbonamento (lunga e breve durata).  Ma si può scegliere anche il monopattino elettrico (trottinette) che copre fino a 35km con una ricarica.
 
Info. marseille-tourisme.com
 
Testo di Annalisa Misceo
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