Insulti omofobi negli Scavi di Pompei, denunciata guida turistica: tradita dal labiale nel video – ilmattino.it

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È stata identificata la persona che offese una coppia gay ai tornelli dell'ingresso di Porta Anfiteatro degli scavi archeologici di Pompei. Si tratta di una guida turistica regionale, denunciata per diffamazione. L'uomo è stato segnalato alla Regione e rischia la radiazione dall'albo professionale. I funzionari di Palazzo Santa Lucia hanno già avviato l'iter per valutare la posizione della guida.
La vicenda risale allo scorso 28 agosto quando un gruppo di croceristi del tour «gay friendly» venne accolto, all'ingresso del sito archeologico, con sorrisini sarcastici e gravi offese omofobe. Gli insulti non passarono inosservati. Il gruppo protestò e della questione fu investito Antonello Sannino, fondatore del «Pride Vesuvio Rainbow», che si rivolse ai carabinieri del posto fisso degli Scavi guidato dal luogotenente Angelo Esposito e dal brigadiere Domenico Pocobello. Formalizzata la denuncia, partirono le indagini.

In un primo momento, la coppia gay destinataria della infelice e omofoba battuta riferì agli inquirenti che a pronunciare le parole offensive potesse essere un custode degli Scavi. La coppia disse che la persona non indossava la divisa e portava al collo una targhetta. Ma furono proprio questi particolari a far ritenere che non si trattasse di un custode. Quindi si pensò a uno degli addetti Ales (la società in house del ministero della Cultura). Parallelamente alle indagini dei carabinieri, il direttore generale del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, dispose nell'immediatezza dei fatti una indagine interna.
Nella doppia inchiesta sono state passate al setaccio le immagini dell'avveniristico sistema di videosorveglianza, così da poter individuare la persona più vicina alla coppia offesa. Non è stato facile riuscire a restringere il cerchio dei sospettati, in quanto erano diverse le persone presenti. Fondamentale per le indagini è stata la lettura del labiale della guida turistica incriminata. Zoomando sul volto si vede con chiarezza l'uomo pronunciare la frase «arrivano i r……». Dalle testimonianze di alcuni custodi, il presunto colpevole di omofobia è stato infine scoperto, identificato e denunciato.

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Ieri una delegazione del «Pride Vesuvio Rainbow», guidata dal presidente Antonello Sannino, ha incontrato il direttore del Parco Archeologico di Pompei. «Insieme ha detto Zuchtriegel – portiamo avanti la nostra battaglia contro ogni forma di discriminazione. Pompei è luogo di cultura, arte e accoglienza. Siamo pronti a collaborare con le associazioni». Del resto, già lo scorso 28 agosto Zuchtriegel aveva condannato le offese («è inaccettabile e ingiustificabile quanto accaduto», disse) e assicurò la sua totale collaborazione per la identificazione dell'omofobo. «È stato accertato – ha aggiunto ieri – che la persona protagonista delle volgari espressioni discriminatorie non era un dipendete del Parco, ma una guida autorizzata dalla Regione». «Nei confronti della guida, prontamente individuata dopo la nostra segnalazione, saranno avviate – ha precisato Sannino – tutte le possibili procedure sanzionatori previste dalla legge e dai regolamenti. Siamo felici e soddisfatti della pronta reazione della direzione, delle istituzioni, ma anche delle forze dell'ordine. Ci auguriamo che la Regione possa far proprio un codice etico per le guide turistiche contro ogni forma di odio, di pregiudizio e di discriminazione». Zuchtriegel ha omaggiato l'associazione di alcune copie dell'edizione illustrata del catalogo della mostra «Arte e sensualità nelle case di Pompei», in corso nella Palestra fino al 13 gennaio del 2023. 

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