Il Battistero Paleocristiano dei puri di cuore – ècampania – ècampania

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Nel cuore di Nocera Superiore c’è un luogo magico, poco valorizzato ma dalla millenaria storia. Nei pressi della stazione delle Ferrovie dello Stato sorge la “Rotonda”, il Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore.
È un antico luogo di culto, costruito intorno al VI secolo d. C., ed è un interessantissimo esempio di stratificazione archeologica: sui resti di un impianto terminale romano, di cui si conservano tracce dei pavimenti mosaicati ai lati dell’altare maggiore, fu costruito il Battistero, al cui centro troneggia quella che è la vasca per il battesimo più grande del mondo antico. Con i suoi 7 metri di diametro, è seconda solo a quella di San Giovanni in Laterano a Roma.

Come mai una vasca così grande? In antichità il rito del battesimo era diverso rispetto oggi, in particolare non era riservato ai bambini, ma agli adulti. Dopo anni di preparazione e studio dei testi sacri, i catecumeni (ossia coloro che volevano ricevere il sacramento), all’età di trentatré anni venivano introdotti nella comunità cristiana con il battesimo, che avveniva per immersione totale, in ricordo dell’incontro tra Gesù e San Giovanni Battista al fiume Giordano. Questo rito avveniva la notte di Pasqua e i rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo, per tutta la settimana successiva, indossavano una veste bianca che indicava a tutti la loro rinascita. E se ci pensiamo bene, il lunedì dopo Pasqua è detto “in albis”, che altro non è che l’abbreviazione in “in albis vestibus”, ossia dalle vesti bianche per via di ciò che accadeva il giorno prima.

Il Battistero di Nocera è poi circondato da quindici coppie di colonne binate, tutte diverse tra di loro perché furono prese da vari templi pagani  che sorgevano nella zona: una di queste presenta anche un delfino scolpito, proviene dal perduto tempio di Nettuno, attestato da fonti antiche ma mai ritrovato perché forse completamente smantellato e riutilizzato. 

L’altare maggiore sorge in asse con l’ingresso ed è orientato verso est, cioè verso il sole che sorge. Di lato l’ingresso invece troviamo due cappelle aggiunte durante il Medioevo, che presentano affreschi del XIII secolo opera di un pittore di ambito napoletano. Il più bello è sicuramente la Madonna in trono con il Bambino in braccio mentre Santa Maria Maddalena assiste alla scena sacra. La peccatrice che lavò con le sue lacrime i piedi di Cristo per poi cospargerli di olio profumato è riconoscibile appunto dal vasetto di unguenti che tiene in una mano.
La Rotonda fu nota in tutta l’antichità etra il 1600 e il 1700 fu metà del Grand Tour, di quel viaggio di formazione della élite culturale europea, che veniva fin qui per osservare da vicino quel grande mausoleo rotondo del quale non se ne comprendeva bene l’origine.

Nel corso dei secoli ebbe illustri visitatori, e rischiò anche di essere demolita. Siamo nel 1751 e cavalcando arriva qui Luigi Vanvitelli. Era stato incaricato da re Carlo di Borbone di progettare la sontuosa Reggia di Caserta ed aveva sentito parlare di questo posto particolare, con colonne bellissime che lui… avrebbe voluto prendere ed utilizzare nella nuova costruzione! Per fortuna cambiò idea e il nostro monumento fu salvo. Tra l’altro quelle colonne erano al centro di una leggenda medievale: poiché la distanza che intercorre tra l’una e l’altra è molto piccola, si diffuse la credenza che solo i puri di cuore, coloro che nel cuore non avevano il peccato, riuscivano a passare tra quelle.
Antonio Sorrentino

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