Cagliari, un pareggio che sa di beffa: che fine ha fatto l’anima dei rossoblù? – Footballnews24.it

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Poteva essere il pomeriggio del riscatto, la partita che poteva riaccendere negli occhi dei tifosi accorsi allo stadio Druso quella luce che, da alcune giornate, appariva spenta. Ma non è andata così. Per il Cagliari è arrivato un pareggio che sa di beffa contro una squadra, il Sudtirol, sicuramente alla portata dei giocatori guidati da mister Liverani. Che fine ha fatto l’anima dei rossoblù? Perché la compagine sarda non riesce più a dimostrare, all’interno del terreno di gioco, quella cattiveria e determinazione che spesso, nel passato, ha caratterizzato i colori di un’intera isola?

Sì, perché se è vero che il club sardo ha spesso altalenato momenti nel corso degli anni scanditi da alti e bassi, è però evidente che qualcosa non funziona oramai dall’ultimo anno e mezzo. E quel che più fa preoccupare i supporters e in primis il presidente Giulini è il fatto che nonostante il Cagliari abbia una rosa di tutto rispetto non sta comunque riuscendo ad esprimere almeno un minimo le potenzialità presenti. E questa stagione, al momento, sembra partita nel medesimo modo: poca fame, molta confusione e una discreta propensione a complicare anche quei match apparentemente sotto controllo.
Oggi uno dei maggior indiziati per questo momento di difficoltà del Casteddu, come l’annata scorsa d’altronde, è l’allenatore. E forse chi vuol a tutti i costi trovare un colpevole dimentica che il Cagliari sta rivivendo le stesse problematiche dello scorso anno. Insomma cambia il timoniere della panchina ma il risultato resta inalterato. Certo, sarebbe improbabile affermare che l’ex giocatore di Fiorentina e Lazio non abbia nessuna colpa in merito agli ultimi risultati ottenuti. Ma comunque è fondamentale ripartire dalla radice di un problema che, giornata dopo giornata, gara dopo gara, si ripresenta puntualmente e fa riaffiorare le criticità di una compagine, quella rossoblù, che non riesce più a trovare la via giusta.
La gara contro il Sudtirol, come precedentemente detto, è stata una mezza beffa ma, archiviata la delusione per un match che il Cagliari avrebbe dovuto gestire meglio, importante è comunque ripartire da qualche nota positiva. E, in relazione a ciò, il ritorno di Lapadula è la luce in fondo al tunnel. Il numero 9, infatti, ha disputato una prestazione che ha fatto ricordare il valore di un attaccante che, seppur negli ultimi tempi ha riscontrato qualche difficoltà, è una pedina fondamentale per la formazione sarda. Non solo il gol per il bomber di origini peruviane ma anche una partita impreziosita da determinazione e cattiveria, quella che tanto piace ai tifosi rossoblù.
Al suo terzo centro stagionale, Sir William, soprannome donatogli da suo fratello grazie alla cattiveria agonistica che spesso mostrava agli albori della carriera, ha finalmente preso in mano le redini di una porzione di campo, l’attacco. Reparto offensivo tra i meno prolifici del campionato di Serie B: su 12 gare appena 13 gol messi a segno. Analizzato ciò, il centravanti rossoblù è pronto a ritornare ad essere una pedina fondamentale nello scacchiere di gioco di mister Liverani, dando nuova linfa a un Cagliari apparso molto spesso distratto ma soprattutto poco incisivo. Quell’incisività che nel campionato cadetto è fondamentale dal momento in cui il passo dalle prime posizioni alle ultime non è poi così tanto lungo. Ecco perché, ripartire da una nota positiva appare importante: mancano ancora tante gare e proprio per questo è giusto costruire nuove opportunità, tenendo in considerazione quel che di buono è emerso.
Quando qualcosa non va, quando una squadra non si esprime con le potenzialità di cui è dotata il nome che finisce in primis nella lente di ingrandimento è quello dell’allenatore. È un dato di fatto anche perché la figura che viene scelta alla guida di una squadra è una personalità che deve dimostrare tanto equilibrio nello spogliatoio, quanto dentro il campo. Due caratteristiche imprescindibili, se si desidera raggiungere il massimo dai propri giocatori. Non è dato sapere come la figura di Liverani venga percepita dai giocatori del Cagliari, certi meccanismi è giusto non escano per evitare di riscaldare un ambiente, quello dei supporters rossoblù, che già da diverse giornate non appoggia l’allenatore romano.
Senza addentrarsi sullo specifico, ciò che appare rilevante è che la formazione sarda riesce a conquistare circa 1,36 punti a gara, vince più in casa che in trasferta e a livello realizzativo non è all’altezza delle proprie potenzialità. Infatti nonostante un possesso di palla molto spesso alto, come d’altronde è avvenuto contro il Sudtirol, di contro i numerosi passaggi spesso non portano ad un dato di fatto, nascono e muoiono in un gioco che raramente crea opportunità decisive al reparto d’attacco.
Ma quanto incidono in tutto questo le scelte di mister Liverani? Sicuramente una parte di esse notevolmente, anche perché il modulo scelto nel rettangolo di gioco è parso spesso poco funzionale alla qualità dei giocatori scelti per interpretarlo. Ma, più in generale, l’unica causa non può essere solo quella. Sbilanciarsi in tal modo non sarebbe giusto. I dati sono chiari, il mondo dietro ad essi potrebbe essere altrettanto. Di sicuro quello che oggi manca al Cagliari è anche tanto altro, ovvero la componente che spesso ha caratterizzato un club molto determinato: il carattere.
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Nella graticola, già da fine campionato scorso, è finito anche il presidente del Cagliari. Criticato dai propri tifosi, Giulini non sta sicuramente vivendo, negli ultimi tempi, momenti semplici. Alla ricerca costante di soluzioni, il Patron dei rossoblù ha già mostrato, in passato, di non temere cambiamenti e di avere forti ambizioni, anche se talvolta le scelte intraprese non lo hanno premiato. Basta pensare alla potenzialità della stessa rosa creata per la Serie A e che non solo non ha reso come dovuto, ma addirittura è costata una retrocessione inattesa. Archiviato ciò, secondo quanto riportato da l’UnioneSarda.it qualche giorno fa, il presidente starebbe cercando in tutti i modi di analizzare le difficoltà mostrate, anche in questa stagione, dalla squadra.
Il numero 1 rossoblù potrebbe, di conseguenza, valutare altre strade affinché il club possa ancora aspirare alla conquista dei play off, unico obiettivo prefissato. Ma quali potrebbero essere le soluzioni? Sicuramente alcune, almeno per Giulini, sono arrivate con l’esonero di una parte dello staff del Cagliari: dopo il direttore sportivo Capozucca, è arrivata anche la risoluzione del contratto per il direttore generale Passetti, in quest’ultimo caso consensuale. Delle scelte particolari poiché intraprese poco dopo l’inizio del campionato, ma che dovrebbero rappresentare una serie di cambiamenti che potrebbero coinvolgere lo stesso Liverani.
Ripartire da una mentalità vincente. Questa sarebbe forse o, per meglio dire, sicuramente la strategia giusta. Il Cagliari per reagire ha bisogno di ritrovare, come anticipato prima, la determinazione e la cattiveria persa oramai da diverso tempo. Quella personalità che ultimamente è venuta a mancare ma che in passato ha regalato tante soddisfazioni anche nei momenti difficili. Appare semplice, in questo momento di sconforto, ricordare gli anni d’oro citando anche un solo nome: Gigi Riva. Un calciatore che la Sardegna ha amato e ama tanto per il modo in cui, egli stesso, ha onorato la maglia in cui ha giocato.
Ecco, forse attualmente scarseggia questo: l’attaccamento ai colori. Perché la fame e la determinazione molto spesso sono figli della passione, quella passione che va di pari in passo con la maglia che indossi. Tutta quella grinta che mostravano, per esempio, Muzzi e compagni quando, pur vicini alla retrocessione, combattevano su tutte le palle e su tutte quelle occasioni che davano l’impressione che, il Cagliari, fosse comunque presente in campo, pronto a giocarsi fino all’ultimo minuto la sua gara. Questo atteggiamento, purtroppo, oggi manca ma si spera che a breve torni a far parte del dna di un Casteddu che merita, sicuramente, un posto nel calcio che conta.
Footballnews24.it Testata Giornalistica Aut. Trib. di Roma n° 198/18 – Direttore Responsabile: Luca Vano
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