Gli Scavi di Pompei e non solo: via al patto per il rilancio – ilmattino.it

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Pompei cuore pulsante del piano di riqualificazione da cinque milioni di euro che riguarda 18 comuni ai piedi del Vesuvio, compresa Napoli, e che sarà presentato oggi alle 14.30 alla Palestra Grande del Parco Archeologico. È il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) Vesuvio-Pompei-Napoli, che verrà approvato e sottoscritto, alla presenza del ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, presidente del tavolo istituzionale, nonché del sottosegretario ai Beni culturali Lucia Borgonzoni, del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, del sindaco della Città Metropolitana di Napoli Gaetano Manfredi, del direttore generale dell'Agenzia per la coesione territoriale Paolo Esposito, del sindaco della città ospite Carmine Lo Sapio e dei primi cittadini degli altri comuni interessati. Saranno, inoltre, presenti il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel e il direttore generale di progetto del Grande Progetto Pompei-Unità Grande Pompei, Giovanni Di Blasio. «Si tratta di un percorso atteso da almeno otto anni ha ricordato il ministro Carfagna cioè dall'istituzione del Progetto Grande Pompei. Adesso con lo strumento del CIS e l'applicazione del metodo Pnrr con le relative semplificazioni, intendiamo costruire un percorso lineare e concreto per arrivare in tempi rapidi alla definizione di un quadro di interventi che consentano la riqualificazione urbana del territorio e facilitino il suo sviluppo come polo produttivo e logistico». 

 

Coinvolti i 19 Comuni della zona sud di Napoli (Pompei capofila – Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Gragnano, Pimonte, Poggiomarino, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Santa Maria la Carità, Sant'Antonio Abate, Scafati, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, Vico Equense, insieme alle Municipalità IV e VI del capoluogo), oltre alla Regione Campania e all'Unità Grande Pompei del Mibac. I progetti presentati riguardano in particolare il rilancio culturale e turistico dell'area, oltre a interventi in ambito sociale e di rigenerazione urbana. «Non possiamo intendere il Cis come uno svuotacassetti' ha precisato il ministro ma si tratta di un grande intervento strategico, che ha richiesto una progettualità in grado di cambiare nei prossimi anni il volto del territorio». Sono stati l'Agenzia per la coesione territoriale e gli uffici del ministro per il Sud a valutare i progetti presentati dai comuni. L'Unità Grande Pompei, che già da anni è attiva per la realizzazione degli interventi connessi al recupero e alla valorizzazione del sito archeologico patrimonio dell'Unesco, si è, invece, occupata direttamente della fase attuativa dei progetti ammessi al Cis provenienti dai comuni della buffer zone. Per tutti gli altri enti locali, segnatamente quelli interessati in particolare allo sviluppo di Napoli Est, sono stati coinvolti altri soggetti, dalla Regione a Invitalia. 

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In base alla qualità dei progetti presentati, e ammessi al Cis, è stata definita la quota di finanziamento pubblico dell'intera operazione. Sono risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, destinate sotto la supervisione del ministro per il Sud che è responsabile del Fondo stesso. Ma ad esse ovviamente potranno affiancarsi quelle di Regione ed enti locali. Di sicuro, si fa sapere, i soldi pubblici non finanzieranno gli investimenti privati, la cui partecipazione, però, è assolutamente prevista dal Contratto che sarà firmato oggi. Al punto che per tutti gli interventi previsti nel perimetro del Cis verranno applicate le semplificazioni burocratiche e operative introdotte dal Pnrr. Lo Stato, in sostanza, garantirà le opere di bonifica e di infrastrutturazione delle aree interessate per favorire gli investimenti dei privati, com'è accaduto di recente a Taranto, dove nell'ambito del Cis locale è stato possibile garantire il mega-investimento del gruppo marittimo Ferretti che realizzerà un polo internazionale per la costruzione di yacht di grandi dimensioni. 

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